ANTICA STORIA DEL VINO
( Daniela Crispo)
Marco Aurelio Probo, imperatore romano dal 276 al 282 d. C. , uomo d’armi esperto non soltanto di conquiste, ma anche di amministrazione, volendo diminuire le spese dell’esercito escogitò un modo per approvvigionare di vino a basso costo le legioni. Infatti ordinò ai militari, che ottenevano appezzamenti di terreno nei territori ai confini dell’impero, dove venivano fondate colonie per romanizzare e presidiare il territorio, di piantare viti per produrre in loco il vino per le truppe . Abbatteva così i costi del trasporto. Allora la Pannonia, l’Illiria, la Gallia ed altre regioni del vasto impero cominciarono a produrre vino, ponendo le basi dell’attuale carta europea dei vini. Ne è prova l’etimologia dei nomi di alcuni, per esempio Mersault che deriva da muris saltus, selva/ podere del topo, per non dire di Champagne da Campus. I vitigni che vennero diffusi furono prevalentemente quelli dell’Italia e bere vino divenne per i provinciali un tratto caratteristico della romanità da imitare per avvicinarsi al ceto dirigente. Perciò Roma è caput vini anche per gli irriducibili esterofili in tempi di crisi.