UN UOMO SERENO

( Carlo Barbieri)

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Che hai Totò? Perché hai ‘sta faccia, che pure il barista ti sta guardando?
-Lasciami stare Pippo sono preoccupato.
-E che è successo?
-Ora ora mi telefonò mia moglie, dice che è arrivato un avviso di raccomandata.
-E che può essere?
-Ma che ne so.
-Ma com’è che non c’era nessuno in casa?
-Non c’era nessuno? Mia moglie c’era. E e pure la filippina e pure quello nero, George o come si chiama che non me lo ricordo mai. Lei se la piglia con la servitù ma la verità è che passa la giornata a non fare niente, si butta sul divano e telefona, telefona e non sente neanche se arriva la fine del mondo. E quei due figurati, si imboscano e se ne fottono.
-Certo che le raccomandate pure a me mi rendono nervoso. Ma non l’hai un’idea?
-Io una paura ce l’ho…
-E quale?

-E niente, certe volte mi secca mettere la macchina in garage e la lascio sulla fermata dell’autobus sotto casa mia. Santo Dio, speriamo che non mi abbiano beccato ‘sti stronzi…
-E tu la multa la metti nel rimborso spese.
-Dice che non si può fare più. E poi non è tanto la multa, per la sosta sulla fermata levano pure i punti patente.
-Ah sì? Non lo sapevo. Una vergogna. Ma come fu lasciata passare questa cosa?
-E chi se ne fotteva allora.
-Ma scusami come si sono permessi di metterti la fermata sotto casa tua?
-Lascia perdere, che gliel’ho chiesto e mi hanno risposto che anzi l’avevano fatto per mia comodità. "Mia comodità", capisci che cretini? Che piglio, l’autobus io?
-E perché non gli hai fatto spostare la fermata?
-Dice che per ora non si può fare e che non vuole finire sui giornali.
-Non c’è più mondo, guarda. Ragione hai a essere preoccupato, va. Ti posso invitare a pranzo?
-Pippo la devi finire con questa cosa, che me l’offri sempre qua che non costa un cazzo e poi a me tocca invitarti fuori a botte di duecento euro a testa, e magari ti porti l’amichetta.
-"Le" amichette, ingrato.
-Va bene vah. Ok. Ora basta che arrivano quelli dell’intervista. Come sono?
-Bellissimo, aggiustati solo la cravatta. Ciao.
-Ciao. Buon giorno signorina. Puntualissima e anche elegante, brava.
-Buon giorno, grazie. Allora la facciamo qui?
-Che dice lei?
-Sì, va bene, magari se si gira un poco, se no vengono tutte quelle bottiglie, anzi si sposti qui, ecco, con il muro alle spalle… perfetto… Va bene l’inquadratura Rob?
-Ottima.
-Bene. Si schiarisca la voce… si inumidisca le labbra… pronto?
-Prontissimo.
-Partiamo allora. Onorevole, la settimana scorsa lei ha ricevuto due avvisi di garanzia, uno per una storia di tangenti milionarie e l’altro per collusione con la mafia. Ci vuole dire qualcosa?
L’Onorevole guardò verso la telecamera e sorrise: -Sono sereno.

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