ASHER FISCH e FILIPPO GAMBA per la Sinfonica del Massimo

(Salvatore Aiello )

clip_image002

Asher Fisch

 

La Stagione Concertistica del Massimo di Palermo è proseguita con l’esecuzione del Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 15 di Brahms.  Così si esprimeva Lorenz Lawrence Erb a proposito dell’arte anche contrastata del compositore: “La più sorprendente caratteristica, indipendentemente dal suo coscienzioso intellettualismo, è forse il modo con cui egli riflette l’epoca sua. Non c’è tuttavia nello stile musicale e nel contenuto alcun ritorno ai periodi precedenti; ogni cosa è aggiornata al suo tempo…. Il suo schema armonico è il più razionale che si possa trovare tra tutti i compositori del suo tempo che condivisero le sue tendenze classiche; le sue innovazioni ritmiche sono audacissime, e le sue melodie sono moderne nel migliore significato della parola”.

 

Il Concerto, uno dei più significativi, fu composto dal musicista ventiquattrenne; faticosa l’elaborazione che si condensa in una sinfonia col pianoforte obbligato. L’orchestra riesce sempre sinfonica e non sempre assolve la funzione di accompagnamento poiché l’idea del compositore fu quella di scrivere un’opera strumentale non sollecitato dalla passione per il virtuoso che ne avrebbe eseguito la parte solistica, anzi si può parlare di una concezione antipianistica che risulta assai difficile da eseguire.

clip_image002[4]

Filippo Gamba

Filippo Gamba ce ne ha offerto una esecuzione sorvegliata in contrasto con la drammatica grandiosità del tema orchestrale principale del Maestoso, energico e tempestoso in consonanza con il clima dello sturm und drang. Di serrato colloquio con l’orchestra nell’Adagio (ritratto ideale di Clara Schumann) dove il pianoforte si tingeva sporadicamente di allure romantico. Con tecnica solida poi faceva bella mostra nel Rondò finale permeato anche da certi richiami di danze popolari ungheresi. Discreta ma puntuale l’orchestra guidata da Asher Fisch alla quale, in qualche momento, avremmo richiesto più partecipato calore e colore qualità queste che abbiamo avuto possibilità di apprezzare, in qualche modo, nell’antologia wagneriana da Der Ring des Nibelungen: Das Rheingold (entrata degli dei nel Walhalla),Siegfried (Mormorio della foresta), Göterdämmerung (Viaggio di Sigfrido sul Reno e Morte e marcia funebre di Sigfrido) e Die Walküre (Cavalcata delle valchirie) che costituiva la seconda parte del programma partecipato omaggio al bicenetenario wagneriano che vedrà il Massimo,nella Stagione 2013, impegnato a proporre Der Ring al completo. Buona l’accoglienza del pubblico ancora una volta intrattenuto dagli esponenti dei sindacati denuncianti la gestione deludente e fallimentare del sovrintendente e degli organi della direzione artistica per cui il Teatro sta vivendo un momento di grave difficoltà gestionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il nostro sito web utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni sui cookie e su come controllarne l abilitazione sul browser accedi alla nostra Cookie Policy.

Cookie Policy