IL MATE, BEVANDA NAZIONALE ARGENTINA

( Gianfranco Romagnoli)

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Il mate è la bevanda nazionale argentina, così come il tè lo è per gli inglesi e il caffè per gli italiani: si calcola che sia bevuto da circa l’ottanta per cento della popolazione. Di sapore simile al tè verde, è consumato in tutti i luoghi e da tutte le classi sociali, nelle città come nelle pampas; lo troviamo infatti anche tra i gauchos, come ci ricorda Borges: «Il dialogo lento, il mate e le carte furono le forme del loro tempo» (I gauchos in: Elogio de la sombra, 1969). Si tratta di una pianta simile all’agrifoglio, della famiglia delle equifoliacee, originaria del Sud America tropicale e, per quanto riguarda l’Argentina, presente nelle province di nord-est di quella nazione (Corrientes, Misiones). Essa inizialmente è un arbusto e crescendo diventa un albero, dell’altezza fino a quindici metri; ha foglie sempreverdi e piccoli fiori bianco-verdastri  con quattro petali. E’ dalle foglie disseccate di questa pianta, contenenti caffeina, che si ricava la bevanda.

 

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Contrariamente a quanto di solito si ritiene, la parola mate non designa però l’erba usata per preparare l’infuso, chiamata semplicemente yerba (erba), bensì il recipiente, detto anche porongo, nel quale la bevanda viene preparata e servita. Esso generalmente è realizzato con una zucca, oppure è di legno, di metallo o anche consiste in una grande coppa di cristallo: nel suo fondo viene collocata la yerba, versando poi un po’ d’acqua calda al centro di esso, in modo da bagnare soltanto le foglie presenti in quella zona e da lasciare asciutte le altre, che serviranno come riserva. Nello stesso punto centrale è già stata inserita la bombilla, una cannuccia generalmente di metallo o anche di vetro o di canna, che a un’estremità ha un’imboccatura, talvolta d’argento o d’oro, attraverso la quale sorbire la bevanda, e all’altra un filtro per impedire che le foglie giungano in bocca. La bevuta di mate o mateada è un rito, presieduto dal cebador: Costui per primo beve tutto il liquido, quindi aggiunge altra acqua calda e passa il recipiente a chi è seduto alla sua sinistra: questi consuma a sua volta tutto il liquido e poi ripassa il recipiente al cebador, il quale vi aggiunge ancora altra acqua e lo passa al successivo invitato, e così via. Man mano, prima di aggiungere nuova acqua, la bombilla viene spostata verso le foglie ancora asciutte, finchè tutta la yerba non sia sfruttata e non sia ridotta a mate lavado. Il mate può essere anche bevuto, amaro o zuccherato, in tazza, preparandolo come il tè, ma è tuttora assai diffusa la sua consumazione nella forma tradizionale che ho descritto. Bevanda tonica ed energetica, diventa spesso quasi l’unico sostentamento per il povero che non ha cibo, dal quale viene sfruttato sino in fondo facendo disseccare al sole la yerba già lavada. Una situazione disperata, che è richiamata da Enrique Santos Discepolo nel testo del famoso tango Yira! Yira! con le parole di un derelitto: «cuando no tengas ni fe, ni yerba de ayer secandose al sol».

Un pensiero riguardo “IL MATE, BEVANDA NAZIONALE ARGENTINA

  • 2 ottobre 2012 in 18:27
    Permalink

    Durante un viaggio in Argentina ho bevuto questa bevanda ma mi era completamente dimenticata il nome!!!
    Articolo interessante 🙂
    grazie!

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