L’artigianato femminile come momento di alta creatività
( Patrizia Lipani)
La vita nei paesi nasconde da sempre agli abitanti della città, un certo fascino, il ritmo appare più lento, i rapporti tra la gente appaiono più sinceri,addirittura c’è una maggiore condivisione delle esperienze,si trova più tempo per socializzare, per stare insieme,per ideare, per progettare. Tra i paesi delle Madonie, Cefalù, malgrado nel tempo si sia trasformato nella sua struttura urbanistica, ha mantenuto il suo fascino, la sua preziosità risiede in quel maestoso gioiello normanno, nei mosaici,fiore all’occhiello della Sicilia, apprezzati dal mondo intero per la loro unicità, per le sue viuzze, per il suo mare e per le sue calette, certo un po’ meno per il traffico cittadino. Ciò che appare singolare in questo piccolo paesino è l’artigianato di pregio femminile,specializzato nelle decorazioni di abiti, accessori, e gioielli, realizzati mediante le diversificate lavorazioni del filo e decorati da pietre dure,lavori unici nel loro genere quasi come le originali creazioni musive delle maestranze normanne.
Si tratta insomma di un artigianato che va sommessamente sviluppandosi grazie all’entusiasmo, all’estro, alla passione e soprattutto all’abilità e bravura di un gruppo di maestre d’arte,che hanno appoggiato l’idea della fondatrice Pina Alberti che all’Associazione ha dato il nome, Tilde Coco, Ida Cannatella,Concetta Valenziano,Teresa Giardina, donne che da anni con pazienza si prodigano, si lasciano guidare dalla passione e si attivano a raccogliere e rinnovare l’eredità della prestigiosa tradizione secolare delle Madonie, attraverso corsi rivolti a chiunque fosse interessato all’apprendimento delle diverse tecniche del ricamo del filet a modano,cioè del lavoro a rete, della tessitura a mano, del macramè cioè del ricamo con frange a fili annodati dal lavoro di tessitura e del chiacchierino usato per pizzi e merletti. Imparare l’arte da chi la conosce e la pratica e adattarla ai vari campi, sulla base dell’estro, motivo principale dell’esistenza di tale attività, risulta un ottimo volano per incentivare mestieri che al contrario volgerebbero ad un triste tramonto e promuovere nuove possibilità di mercato nell’ambito dell’artigianato artistico e nell’ applicazione in campo dell’abbigliamento e dell’arredo.
Le opere così prodotte e apprezzate in 12 anni di attività dell’Associazione Ricamarte nata nel 2000 per volere della fondatrice Pina Alberti e Tilde Coco, a Cefalù in via V. Emanuele presso Porta Pescara, sono state esposte in varie mostre sia in Italia che in Sicilia, ne è una prova il conquistato I° premio alla XVII mostra Biennale a Termini Imerese, o mostrate nelle sfilate attraverso abiti e accessori,borse in tessitura e filet,cinture,monili realizzati con la tecnica del chiacchierino e macramè, come accessori da mare o da sera. L’Associazione vive con autofinanziamenti e con il sostegno saltuario dell’Amministrazione Comunale, e degli Enti, quali ad esempio il Parco delle Madonie o con l’esiguo ricavo degli iscritti ai corsi annuali. Occorrerebbe dare maggiore spazio e maggiore valorizzazione a tali attività, dare più spazio all’artigianato locale è un modo costruttivo per permettere a questa nostra terra ricca di cultura ,arte e artigianato di emergere e di distinguersi per il suo originale modo di esprimersi. Sullo sfondo del Duomo di Cefalù, nell’omonima piazza il 3 Agosto ,in occasione dei festeggiamenti per il S.S. Salvatore, si è tenuta una delle tante sflilate delle creazioni dell’Associazione dal titolo ARTE E CREATIVITA’ AL FEMMINILE. La sfilata organizzata dal Comune di Cefalù ha riscontrato oltre al successo, il riconoscimento e l’apprezzamento da parte di un pubblico esperto ed estimatore dell’arte. Hanno concluso la originale sfilata anche abiti “ruggeriani”creati per la Cefalù Gibilmanna del patron Pino Spinosa, pazientemente riprodotti dall’estro creativo di Tilde Coco e indossati dalle modelle.