CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI ELSA MORANTE
( Gabriella Maggio)
Cent’ anni fa nasce a Roma Elsa Morante . E’ figlia naturale, il cognome che porta è quello del marito della madre, Irma Poggibonsi. Vent’anni dura il matrimonio con Alberto Moravia; se ne separa nel 1962. E’ una narratrice nata, di razza, ma inquieta. Il suo nucleo narrativo, costante nella sua produzione, è la famiglia, il rapporto madre figlio/a in particolare, probabile proiezione autobiografica. Menzogna e sortilegio non è soltanto il titolo di un suo romanzo, ma il grumo profondo ed ineliminabile della sua visione della vita e dei rapporti fra gli uomini. Tutti i fatti nella narrazione subiscono il travestimento della menzogna, come si scopre per mezzo di successive rivelazioni, ma ciò non ostante un sortilegio lega tra loro gli individui che s’ingannano.
Soltanto con un grande sforzo i giovani protagonisti di Menzogna e sortilegio e dell’Isola di Arturo possono staccarsi da questo grumo ed accettare la perdita dei miti- menzogna. Col tempo la sua riflessione si allarga dal privato al destino dell’umanità. Il suo ultimo romanzo Aracoeli del 1982 riprende il tema iniziale della famiglia. La ricorrenza del centenario della sua nascita sicuramente offrirà opportunità di riflettere meglio sull’opera di questa scrittrice, forse messa in ombra dalle grandi personalità narrative che le stavano intorno. La critica non le è stata sempre favorevole anche per l’elaborazione del linguaggio narrativo, questo, insieme al precoce ritiro dalla società letteraria dopo la pubblicazione de “ La Storia” nel 1974, ha influito sulla sua presenza nel canone letterario del ‘900. Ma non credo che questo oggi sia molto importante, nel senso che può togliere alla sua opera il valore che ha. Se le celebrazioni hanno un senso è che può togliere alla sua opera il valore che ha. Se le celebrazioni hanno un senso è quello di riconsiderare con l’aiuto del distacco temporale uno scrittore.