6 agosto 1945
( Pino Morcesi)
Paul Tibbets è colui che, pilotando il B -29 a cui aveva dato il nome della madre Enola Gay, sgancia la bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945, attuando così il progetto Manhattan, nome con cui gli U.S.A indicavano l’organizzazione per la costruzione della nuova arma letale. Intervistato dal settimanale Epoca nel 1965, così il pilota descrive l’esplosione:” L’esplosione avvenne com’era previsto e ce ne rendemmo pienamente conto. Tutti noi dell’equipaggio avevamo chiuso gli occhi, ma la luce fu così intensa che si percepì anche attraverso le palpebre abbassate e le spesse lenti…Poi giunse l’onda d’urto. Essa somigliava stranamente ai miraggi che si possono osservare nel deserto, con questa differenza: aveva l’aspetto di un cerchio che avanzava dritto su di noi… Avevamo puntato tutti gli apparecchi fotografici per registrare i risultati dell’attacco. Stavamo per terminare la virata quando ci apparve uno spettacolo indescrivibile: quell’enorme nuvola a forma di fungo ….in breve superò l’altezza di 10.000 metri…Le lingue si sciolsero solo quando fummo sopra il mare …
Cercammo di scegliere il messaggio più appropriato, ma lo spettacolo che avevamo osservato non poteva essere descritto dai testi preparati in precedenza dalla base….”. Questi brani dell’intervista suggeriscono certamente l’enormità dell’esplosione, il senso del dovere, ma non mostrano alcuna attenzione alle vittime, considerate militarmente nemiche. Paul Tibbets è morto vecchio, per evitare oltraggi alla sua tomba ha scelto che fosse anonima.