Bologna 2 agosto 1980
( Gabriella Maggio)
L’orologio della stazione di Bologna segna l’ora tremenda dell’attentato. E’ triste pensare che l’estate italiana, che dovrebbe essere costituita da mare , sabbia, sole, ombrelloni e sdraio, magari con qualche puntata a siti archeologici unici o a musei altrettanto unici al mondo, debba essere un continuo necrologio per non dimenticare le vittime innocenti ed inconsapevoli di una serie, ahimè troppo lunga, di stragi. Era gente, quella che è morta , come noi fiduciosa nei mezzi pubblici, nella propria operosità ed onestà, barbaramente uccisa o ferita perché qualche potentato difenda i propri privilegi. No, noi onesti e laboriosi cittadini non dobbiamo arrenderci, né dimenticare, anche se quelle vittime non le conosciamo, non le abbiamo mai viste in faccia. Sono nostri fratelli, sono italiani, e questo basta. I giovani spesso non sanno, in maggioranza li abbiamo educati ad un facile edonismo disimpegnato. Abbiamo sbagliato, sebbene le nostre intenzioni non fossero cattive. Ma c’è sempre modo di rimediare, ricordando, spiegando loro, con la pazienza che solo i maestri hanno, cosa è successo, ma soprattutto cosa è uno stato democratico, la responsabilità della democrazia. Chiediamo chiarezza noi adulti per i nostri giovani, perché non venga meno la loro fiducia e la loro speranza. Avviciniamoci tutti alle famiglie delle vittime, come ci dice Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica:” il tener vivo – anche nelle sue forme piu’ sofferte – il ricordo delle vittime innocenti del terrorismo consente di trasmettere e condividere il senso della liberta’ e della democrazia, la volonta’ di contribuire alla tutela dei principi e dei diritti costituzionali, da qualunque parte vengano insidiati o feriti”.
