LA RIVINCITA DELLA LINGUA
( Gabriella Maggio)
LE PERLE DELLO STAGNONE
Testo inedito dell’ 11/06/2012- Ore 8,00 di Pietro Manzella
Quando il vento
gioca con l’acqua salata
nello stagnone a riquadri
crea
con la complicità
del sole infuocato
collane di sale
tra le vergogne rosse
affiorate dagli abissi marini
e la tradizione
che si mescola
col gusto e la saggezza
del quotidiano
Spuma di sale
bianca come la tua pelle
chiara come il tuo sguardo
saporita come le tue labbra
raccolta
sotto i raggi ultravioletti
in perle luccicanti
come pupille ammaliatrici.
Vento e sole, soffi di sale e sbuffi di rosso e di grigio, espunti agli angoli, sembra un gioco, ma è il magico affiorare del sale bianchissimo nei riquadri in cui è suddivisa la salina, sotto l’occhio attento dell’uomo atecnologico. Pietro Manzella ha fissato sulla pagina con la stessa leggerezza con cui il sale marino cresce al soffio del vento le sue impressioni quasi estemporanee, riunendo nella sintesi poetica lo stupore per questo naturale meraviglioso processo, la contemplazione del paesaggio abbacinante della salina e la donna” saporita “ che come il sale dà sapore alla vita. La natura nell’immaginario del poeta si fa presenza concreta e ammaliante, si fa donna.