In memoria di Cataldo Naro

(Renata De Simone)

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La figura di Cataldo Naro,storico di rilievo e compianto arcivescovo di Monreale, è stata ricordata il 18 giugno all’Archivio di Stato di Palermo in occasione della presentazione del volume postumo” Sul crinale del mondo moderno”, edito dalla Casa Editrice Sciascia. L’opera, che comprende, come dal sottotitolo, Scritti brevi su cristianesimo e politica inediti dell’autore precocemente scomparso, resi fruibili al pubblico per volontà di Mons. Massimo Naro , ha suscitato un interessantissimo dibattito sul tema del binomio fede cattolica e impegno politico, modernità e spiritualità nella società contemporanea, presenza di valori cristiani nella prassi politica dell’epoca odierna.

Gli interventi del senatore Marco Follini e di Emanuele Macaluso, già senatore della Repubblica, entrambi vicini alla persona di Naro, hanno rievocato il contributo apportato dall’illustre prelato alla valorizzazione in senso morale della società di oggi, in qualunque settore si operi, come più volte espresso da papa Giovanni Paolo II e come affermato dallo stesso scomparso arcivescovo di Monreale, in occasione di un suo intervento ad un Convegno romano indetto nell’anno del passato Giubileo 2000. Si tratta di essere sul crinale – sono parole di Cataldo Naro- del rapporto con il mondo moderno, di accettare di questo mondo ciò che permette al cristianesimo di essere più evangelico, ma anche di rifiutare tutto ciò che può compromettere la radice evangelica. E’ stata poi messa particolarmente in rilievo l’indagine storica, effettuata con lucidità e coerenza dall’autore, originario di S.Cataldo,dei fatti che hanno caratterizzato la storia recente di Caltanissetta, con le grandi figure di Pietro Mignosi, Pompeo Colaianni e coloro che hanno rappresentato nel microcosmo nisseno il percorso storico dell’intera repubblica, indagando sulla presenza cattolica nel panorama politico italiano. Nel dibattito, di cui è stato moderatore il dr. Torrisi, direttore dell’Archivio di Stato, sono state ricordate le figure di don Sturzo e Dossetti e la parabola della Democrazia cristiana, sono stati evidenziati i contenuti religiosi del pensiero di politici e pensatori che hanno cercato nella prassi politica la più ampia realizzazione degli ideali evangelici di solidarietà,il rapporto non impossibile tra religione e potere, pur costatando come capiti sempre più spesso, ai nostri giorni, di riscontrare nella esperienza quotidiana dell’operato politico l’espressione di una talvolta totale negazione di questi valori. La fede, che non contempla una visione esclusivamente terrena del bene, ma prevede altrove il coronamento di ogni aspirazione al bene, entra nella prassi politica, questo è il pensiero fecondo che Naro ci lascia, inculcando nell’agire umano la consapevolezza di un limite da accettare pur nell’attento e solerte impegno sociale nel mondo, a garanzia di un obiettivo politico che sarà sempre per sua natura perfettibile. All’ ammirazione per una mente storica di grande finezza e lucidità si associa, nel mio personale ricordo, l’immagine di una figura umana di grandissima disponibilità e modestia (modesto al punto di sentirsi inadeguato a tenere una lezione alla scuola d’archivio, come invitato a fare, perché poco esperto di archivi),pronto a confrontarsi con i giovani conquistandoli con le sue doti di storico fine e di pastore. Quando gli impegni religiosi lo hanno allontanato dalla frequentazione con la scuola palermitana, lo abbiamo seguito con affetto, sperando di averlo ancora tra noi. Lunedì 18 giugno è tornato nella nostra mente e nei nostri cuori.

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