VIAGGIATORI STRANIERI IN SICILIA
(Daniela Crispo)
IBN UTHMÂN AL-MIKNASI Muhammad
In Al-badr as safir , La luna splendente, Ibn Uthmân racconta del suo viaggio in Sicilia nel capitolo Siqilliya fi mudhakkirât as-safir Ibn-Uthmân, La Sicilia nei ricordi dell’ambasciatore Ibn-Uthmân. Di ritorno da una missione a Napoli, il diplomatico marocchino, ambasciatore del sultano alawita Muhammad ibn Abd Allâh, con l’incarico di operare uno scambio di prigionieri musulmani con cristiani, è costretto ad una sosta imprevista a Palermo il 17 dicembre 1791. A causa di un fortunale infatti la sua nave è costretta a rifugiarsi nel porto della città. Temperamento brillante, viene ben accolto dalla nobiltà cittadina e coinvolto in una serie di incontri e ricevimenti dove conosce l’abate Vella, che diventa il suo accompagnatore ufficiale.
E’lo stesso che inventa l’arabica impostura, di cui parla Leonardo Sciascia ne “Il Consiglio d’Egitto”. Di questa visita l’ambasciatore ha lasciato una descrizione gustosa e viva. Della città ammira soprattutto i giardini che gli sembrano “frutto di una fantastica visione di sogno” e le strade, in particolare le due principali che s’incrociano, che gli appaiono “ tutte un pullulare di mercati”. Però non è attratto dall’architettura della città, anzi nota con rammarico la scomparsa delle vestigia musulmane. Critica il Carnevale :”Che si tratti di una cosa immorale è noto a tutti…puoi vedere quei locali straboccare di notte di quella gente che, mascheratasi, si mette a ballare – che Allâh ne affretti la punizione! – uomini e donne insieme, ponendo fine al proprio sollazzo solo al sorgere del sole”. Il 20 marzo dell’anno1792 fa ritorno in patria