Un Don Quichotte sotto il cielo delle proteste
( Salvatore Aiello)
Don Chisciotte e Ronzinante, dipinto di
Honorè Daumier
E’ andato in scena, per la stagione di Opere e Balletti del Massimo di Palermo, il Don Quichotte di Ludwig Minkus con coreografia di Aleksandr Gorskij e Kas’jan Golejzovski ripresa dal leggendario Petipa del 1869 con l’allestimento del Balletto dell’Opera di Kiev, maitre de ballet Viktor Litvinov. Ad accoglierci un teatro semivuoto anche per il clima teso che ormai da tempo vi si respira e che non tende ad ammorbidire i toni. Lo sciopero, dichiarato dalle sigle sindacali SicCGIL e FIALS-CISAL per la vertenza irrisolta che riguarda il personale precario e la minaccia di ricorrere a musiche registrate, scongiurati all’ultimo momento, hanno scoraggiato gli abbonati. Nella programmazione iniziale il Balletto avrebbe costituito, per il corpo di ballo palermitano diretto da Luciano Cannito, una valida prova di promozione artistica in più esaltata dagli annunciati raffinati costumi di Francesco Zito e con la presenza di due coppie di etoile internazionali quali Evgenia Obraztsova e Tiler Peck, Vladislav Lantratov e Joaquin.
I vertici del Teatro hanno cambiato il cartellone appaltando una nuova produzione; ma si sa per i nostri pubblici odierni tutto va bene, morto un papa se ne fa un altro. Dalla platea infatti i fischi venivano fastidiosamente zittiti e cosi “semaforo verde” per l’inizio dello spettacolo. C’era un attento trascinatore Oleksej Baklan a capo dell’orchestra docile e intenta alle sue indicazioni nel conquistare dinamiche e colori ora solari d’ispirazione madrilena ora malinconici, teneri e crepuscolari, per guadagnare i toni accesi e fervidi del festoso nuziale finale. Sulla ribalta una compagnia omologata e solida che si è imposta per coesione e stile; in risalto la Kitri di Tetijana Lozova e il Basilio di Denis Nedak che hanno offerto un saggio ampio delle valide capacità tecniche ma soprattutto regalando momenti suggestivi di abbandoni coreutici emozionanti per tenuta ed espressività. E con loro Sergej Litvinenko, uno stralunato Don Quichotte,Jurij Korobcevskij nei panni di Sancho Panza. Completavano il cast i validi Jurij Romanenko (Lorenzo),Volodimir Cuprin (Gamache ), Oleksandr Sapoval (Espada/Bolero), Ol’ga Kif’jak (ballerina di strada/regina delle Driadi)Ksenija Novikova (Mercedes),Ksenija Ivanenko (Gitana/ Bolero),Katerina Kal’cenko (amore),Katerina Didenko,Katerina Tarasova (due amiche). Retro l’allestimento e le scene, colorati i costumi. Pubblico plaudente.