ARTE DONNA
(Valentina Vadalà)
“La paura degli uomini di fronte all’energia creativa delle donne non ha mai trovato un’espressione più chiara e completa di questa: "per la donna, bambini, cucina, chiesa" (Pearl Sydenstricker Buck). Anche nell’arte si dà per scontato che le donne siano esseri inferiori capaci di badare solo alla casa e ai figli. E invece no. Le donne sono in grado di superare gli uomini e di creare qualcosa di meraviglioso, riuscendo a dare forma ai loro pensieri e ai loro sentimenti. Donne capaci di uscire fuori dagli schemi imposti da una società che le sfrutta e le ritiene soltanto mezzi di procreazione, donne con la voglia di affermare la propria personalità e di uscire fuori dalle mura di casa. Queste sono le donne raccontate nella mostra ”Cento anni d’ arte femminile in Sicilia 1850-1950”, in atto nella splendida Palermo, presso la prestigiosa sede del Reale Albergo delle Povere, a cura di Anna Maria Ruta e del Circuito del mito. La mostra accoglie le opere di artiste nate nell’Ottocento, concludendosi con un giusto omaggio a colei che apre un nuovo capitolo della storia dell’arte contemporanea, Carla Accardi, che intraprende il suo viaggio di conquista di gallerie e mercati del Nord. L’intento della mostra è quello di ricostruire il percorso creativo di donne, promotrici di un progresso culturale e di un’emancipazione nella società della figura femminile. La mostra ospita una grande esposizione di dipinti, 170 per la precisione, di grandi artiste non soltanto palermitane Ci sono donne che giunte a Palermo hanno messo in luce la propria creatività, le proprie passioni e hanno rivendicato la propria indipendenza e sicurezza.
Altre artiste,invece, giunte a Palermo per seguire i loro uomini e misurarsi con loro in abilità artistiche, hanno ottenuto importanti consensi e hanno conquistato alla fine la profonda ammirazione delle colleghe. Alcune di queste sono Elisa Maria Boglino, Ester Mazzoleni Cavarretta, Ida Nasini Campanella, dalla giapponese O’Tama Kiyohara ad Adelaide Atramblè e Herta Schaeffer Amorelli. Queste sono donne che attraverso le loro opere hanno fatto emergere profondi lati di loro stesse, esperienze personali, scene di vita quotidiana, affetti familiari come il ritratto della figlia Raffaella della pittrice Campanella ed ancora dipinti che mostrano il loro desiderio di sicurezza come l’ interno della loro casa, lontano dal senso di smarrimento che provoca invece l’ esterno. Le opere esposte sono provenienti da collezioni private e pubbliche, quali GAM di Palermo, Presidenza della Regione Siciliana e vari Assessorati Regionali Siciliani, Provincia Regionale di Palermo, Fondazione del Banco di Sicilia di Palermo, Museo Renato Guttuso di Bagheria, Fondazione Giuseppe Whitaker, Camera di Commercio di Palermo, Museo Civico Castello Ursino di Catania. Un ringraziamento particolare va infine all’Assessorato al turismo della nostra regione, che con questa originale collezione ci ha consentito di conoscere uno spaccato di storia al femminile,in un contesto storico ricco di avvenimenti importanti.