DUECENTO ANNI FA NASCEVA CHARLES DICKENS
( Irina Tuzzolino)
Charles Dickens, nasce duecento anni fa, il 12 febbraio 1812 a Portsmouth, comincia la sua attività intellettuale come cronista parlamentare, dopo essere stato in prigione per debiti ed avere lavorato in fabbrica come operaio. Questa esperienza lo segna profondamente e lo spinge a dedicarsi al romano sociale nel quale esplora i quartieri degradati e le zone malsane, dove abitano operai e persone prive di mezzi economici. I suoi protagonisti vivono, tra rancore e ribellione, in maniera schiacciante il valore del denaro, le disuguaglianze sociali, la difficoltà di farsi avanti nella società per trovare un posto onorevole e dignitoso.
Ma la vita frenetica della società metropolitana attanagliata nel vortice della corsa al denaro è descritta in maniera sinistra. Nei primi romanzi, però, la vita dei quartieri operai non è in conflitto con i valori borghesi dell’età vittoriana cioè la fede nella possibilità di una redenzione individuale, la solidità dei valori familiari, la politica come forza che contrasta l’ascesa vorticosa del capitalismo. Ben presto il momento umanitario e filantropico si esaurisce e Dickens assume un atteggiamento sempre più critico nei confronti della borghesia e del suo sistema dei valori. In Tempi difficili lo scrittore mette in luce i rapporti tra operai e padroni e le condizioni disumane dei sobborghi industriali. In Grandi speranze il desiderio di denaro corrompe anche l’onesto protagonista Pip, che alla fine riconosce l’importanza e la dignità di un lavoro umile. Dickens non manca però di humour nel realismo delle descrizioni e nelle ricostruzioni storiche, spesso intrecciato a colpi di scena, perché pubblica i suoi romanzi a puntate sui quotidiani e quindi deve tenere alta l’attenzione dei lettori.