Da Cesare al parto cesareo
( Irina Tuzzolino)
Statua di Cesare di Nicolas Coustou, 1696
Nel Macbeth di Shakespeare ( atto V, scena VIII), il protagonista dice di essere protetto da un incantesimo: “ Non può essermi tolta ( la vita) da nessuno nato di donna” . Gli risponde Macduff : “ Dispera del tuo incantesimo e l’angelo che hai servito fin qui ti dica come fu tratto con un taglio innanzi termine Macduff dal grembo di sua madre”. Queste parole esprimono l’opinione antica sulla nascita per parto cesareo, cioè non nato. Infatti secondo il diritto romano i nati exsecto ventre erano ritenuti non nati.
Nell’antichità il taglio del ventre per far nascere il bambino era praticato per tutelare la sua speranza di vita ( spes animantis) e si praticava sulla madre morta come nel caso di Scipione l’Africano. Cesareo riconduce a Cesare, che però non è nato in questo modo, perché al momento della sua nascita la madre Aurelia era in vita. Caesar comunque ha la stessa radice di caedo ( tagliare) e probabilmente l’attribuzione di questo tipo di nascita a Cesare è legata alla sua fortuna personale ed all’eccellenza delle sue azioni, per tradizione qualità proprie dei nati exsecto ventre. Nel XVI sec. un medico francese, François Rousset, dette il nome di cesareo a questo genere di parto e lo praticò non sulla madre morta,come sino ad allora si era fatto, ma per salvare la madre ed il bambino che rischiavano la vita durante il parto.