CITTA’ DI MARE – Parte Quinta
(Gabriella Maggio)
Dopo qualche minuto una donna alta e magra le passa davanti e si siede al tavolino accanto al suo, dal lato destro. Silvia la osserva con la coda dell’occhio. Potrebbe essere il contatto. La donna non ha nessun tratto particolare, è del tutto anonima. Distogliendo lo sguardo non si riesce a ricordare nessun particolare. E’ questo che la mette sull’avviso. Perché è come lei, scelta proprio perché è anonima. La donna ordina un chinotto. Anche Silvia, come per lanciare un messaggio. Dopo chiede una fettina di limone, richiamando indietro il cameriere. Non nota nulla. Neanche un gesto, che possa far intendere qualcosa se non se stesso. Beve il chinotto a piccoli sorsi. Si è sbagliata, quella donna non è il contatto. Senza che se ne accorga accanto a lei si è seduto un uomo con la barba. Indossa una camicia jeans sbiadita. Parlano con l’accento strascicato della città. – Ho bisogno i soldi, avevi detto che portavi l’assegno. – Devi aspettare un po’, ancora non mi pagano. Appena incasso…. Te l’ho promesso…te li darò . E’ l’ultima rata, no ?- Sì ed hanno fretta di concludere, vogliono andar via. So che hanno affittato una barca….-Va bene, mi faccio sentire appena mi pagano. Dài, ti offro il chinotto- Ma no , non mi piace così, non siamo venuti qui per bere insieme- Come vuoi tu.- Si allontanano e poco più in là si separano. Non mi resta che aspettare ancora un po’ dice tra sé Silvia.
Rigira sempre il dèpliant dell’immobiliare e intanto pensa al dopo. Non può stare inoperosa così. Ma quella è stata la prima giornata per ambientarsi, per capire. Sì almeno una cosa, che se non le danno direttive lei si lascia trascinare così senza concludere. Al corso di addestramento avevano fretta di lanciare tutti subito, dovevano andare sul territorio ed alla svelta. Almeno questo era chiaro. L’addestramento, ora che era in azione come dicevano gli istruttori, capiva che aveva dei vuoti. Era seduta lì da troppo tempo. Sta infrangendo o ha già infranto una regola fondamentale e vuole andare via. Chiama il cameriere per pagare. Dandole il resto, le dice che i proprietari hanno anche un altro locale, il Bar Centrale ad angolo tra via C. da Pistoia e via Crocetti. Certo è un po’ distante, ma é un locale di lusso, dice, ben frequentato, quello è un quartiere residenziale, ha una bella sala con le vetrate….se le capita..- Grazie- dice in fretta Silvia con un leggero fastidio. Ma cosa gliene importa? Ha sprecato una giornata, non sa che fare e questo con faccia da servo per obbedire agli ordini dei proprietari la trattiene per parlare con enfasi di un bar lontano, nella zona residenziale ; gli volta le spalle e si allontana.