VIAGGIATORI STRANIERI IN SICILIA

( Daniela Crispo)

CARLO CASTONE DELLA TORRE DI REZZONICO

( parte settima)

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“Io non so qual aura poetica spiri dall’Etna per animare gli scrittori a colorire talvolta con molta pompa di stile obietti per se stessi volgarissimi. Brydone qui trova le tre zone dell’orbe terracqueo : la torrida, la temperata la glaciale. De Non vi vede ora i deserti d’Arabia, ora l’inferno, or l’eliso de’ Greci, e perfino il foco principio nel lucido chiarore delle fiamme fra larghe onde di fumo. A me certo non manca immaginativa e magnifico romor di parole per descrivere l’orrore e la maestà ottemperata a perpetua primavera e le nevi e la fiamme che mutua fede si serbano; ma, inteso ad ispiare i segreti della natura, disdegnai di dipingere poeticamente, per filosofare in mezzo a sì terribile e dilettosa scena di lave e di boscaglie, di monti, di grotte…

.La vista del cratere , largo tre miglia, tutto coverto di neve e sgorgante dalle fauci un’onda di bianco fumo, non compensa, a mio giudizio, la noja , il male e il pericolo della lunga via.

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La lava del 1792 aspreggiò di frequentissime fenditure tutto il Piano del lago….La neve indurata rendevalo alquanto più facile, avendo riempite le cavità, su cui m’arrischiai di girne con la mula, seguendo passo passo un’esperta guida, che precedeami traendo per la briglia il suo mulo e tentando egli prima il fallace suolo; nello scendere però non mi fidai della lubrica neve , e me ne venni a piedi.”

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