NEL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA
(Gabriella Maggio)
Un’alunna di fronte alla Storia
Il tema è stato sempre un compito impegnativo per gli alunni della scuola italiana di ogni indirizzo, perché è una sintesi delle loro conoscenze, degli interessi e delle capacità logico-espressive. Anche oggi che é indicato con nomi diversi, analisi testuale, articolo di giornale, saggio breve mantiene una posizione centrale nel percorso formativo. Casualmente ed in maniera del tutto inaspettata ho ritrovato alcuni temi di una certa Anna Maria che ha frequentato una scuola superiore, molto probabilmente di indirizzo classico, nel ventennio. Il ritrovamento è stato del tutto casuale. A Palermo, quando si va a piedi, si cammina spesso con gli occhi fissi a terra per evitare la sporcizia e le buche, anche nelle vie dei quartieri residenziali. Un pomeriggio di pioggia improvvisa, mentre camminavo molto concentrata su dove mettevo i piedi, ho intravisto vicino ad un cassonetto dei rifiuti dei fogli protocollo ancora non inzuppati dalla pioggia, segnati da una scrittura nitida e regolare, a volte attraversati da segni di matita rossa e blu. Incuriosita li ho raccolti, tra gli sguardi attoniti dei passanti, e subito ho avuto la sensazione di avere trovato qualcosa di interessante. Non mi sbagliavo, erano i temi svolti da una certa Anna Maria tra il 1934 ed 1936. I “temi di composizione” riguardano l’attualità politica, il commento a testi letterari, la riflessione sulla ricchezza e la povertà, sui sentimenti familiari, sui doveri.
Lo svolgimento non si discosta dagli stereotipi del tempo, ma Anna Maria è sinceramente convinta di quanto afferma, non lascia trapelare dubbi o incertezze. Quanto è frutto spontaneo e quanto è indottrinamento, molto probabile, se non d’obbligo nelle aule in quegli anni, è difficile da stabilire. Più interessanti degli altri mi sono sembrati quelli di argomento politico. In “ Le Paludi Pontine ( soggiorno di desolazione e di morte) Littoria e Sabaudia ( rinnovamento e lavoro di vita)” svolto il 2 maggio 1934-XII, Anna Maria scrive :” Per molto tempo le Paludi Pontine furono causa di morte; oggi il Duce ha bonificato quel terreno, e nuove città sono sorte dove prima la malaria infestava le terre dell’Urbe “ . In ” Si rinnova l’Impero di Roma e la Pace Romana dice ancora una volta al mondo la sua parola di Pace e di civiltà “, tema assegnato a caldo il 14 maggio 1936, la giovane Anna Maria si dichiara sinceramente entusiasta della conquista dell’Etiopia :” …gli Italiani accorrono giubilanti ad ascoltare la voce del Condottiero. Il Duce dà l’annuncio che ciascuno ha atteso con trepida gioia: la guerra è finita, l’Etiopia è italiana, la nostra Vittoria è immensa ….Roma ha ancora vinto, come sempre e sui suoi colli fatali è riapparso il nuovo Impero dell’Italia Fascista”. In “Commenta la scultorea frase del Duce: ” E’ riapparso l’Impero sui colli fatali di Roma”, così scrive Anna Maria :” Il Duce con il Regime Fascista ci ha preparato un’era di prosperità e di forza ed ancora oggi ci ha dato un Impero; abbiamo avuto la fortuna di acclamare il Re tre volte Vittorioso, siamo orgogliosamente fiere della nostra Patria, prima fra le grandi potenze del mondo”. Antica e velleitaria ambizione italiana ( n.d.r.). Per buona pace dei “Laudatores temporis acti” nei compiti di Anna Maria non mancano gli errori d’ortografia, le improprietà lessicali, gli errori di sintassi, una certa superficialità di pensiero, scrupolosamente segnati dall’insegnante.