LA FORZA DELLA POESIA
(Gabriella Maggio)
La poesia è una forma d’arte coraggiosa perché non ci comunica in maniera immediata il suo significato, legato al nostro essere uomini, ma ci spinge a cercarlo, soprattutto oggi che i punti fermi dell’esistenza sono sempre più personali, infatti all’etica si è sostituita l’estetica, cioè il “ mi piace “. Sempre i poeti hanno parlato dell’uomo all’uomo. Ebbene colui che oggi scrive poesie vuole ricordare a sé stesso ed ai suoi lettori che è un uomo, vuole rivelare la propria umanità, che è capacità di provare sentimenti. Perciò la poesia procede dall’interno verso l’esterno. Da più parti si dice che oggi la poesia è in declino, questo mi sembra un modo semplicistico per sfuggirla e non affrontare il problema che la poesia costantemente ci pone davanti, col suo interrogarci. Perciò l’ultima raccolta poetica di Carmelo Fucarino “ Percorsi di labirinto”, che viene presentata a Prizzi, mette a prova la nostra capacità di provare sentimenti , ci pone davanti ad uno specchio per interrogarci. La raccolta contiene versi, composti tra il 1982 ed il 2010, alternati a prose proprie o di altri autori: Platone e Borges. Il poeta usa diversi linguaggi: l’italiano, lo spagnolo, il francese, il disegno e la fotografia, facendoli dialogare l’un l’altro.
Tra i temi emerge quello della natura dell’infanzia a Prizzi come in
LA NUCA NEL PALMO DELLA MANO
Ed insieme la brama
di tornare a contare le stelle
nelle notti serene,
sdraiato nel campo di grano
ove il grillo ritma
la sua impazienza.
Sentire il fruscio del tempo
nella stella che svirgola lampi
nell’estremo sussulto,
nel latrare del cane,
ombra che si leva sul pozzo,
echeggiare d’oscuri richiami.
O notti di abbandono
di spossanti delizie,
al centro del mondo,
l’anima immersa
nel profumo di grano.
( 4 giugno 1991)
Nel panorama letterario siciliano e non solo, i due libri, che si stanno per presentare: “Nel Cuore della notte e “Percorsi di Labirinto”, di Rosa M. Ponte e C. Fucarino, hanno già ottenuto l’attenzione della critica più esigente.
In pieno decadimento della vita culturale, le due pubblicazioni, con i valori in essi contenuti, rappresentano un punto di riferimento nei confronti delle nuove generazioni.
Ancora una volta, dunque, questi due studiosi, rendono onore e prestigio alla nostra città di Prizzi.
Secondo gli ultimi sondaggi, purtroppo in Italia, e Prizzi non fa eccezione, si legge poco, stiamo diventando un paese zeppo di incolti. Invito a leggere questi splendidi volumi per rendere omaggio agli studiosi che tanto valore arrecano al nostro “patrimonio culturale”.
Fedor Dostoevskij , il grande scrittore russo, durante la prigionia in Siberia, mentre era isolato dal mondo, chiuso fra quattro mura e circondato da pianure desolate coperte di neve senza fine, così scriveva, nelle sue lettere accorate alla madre lontana: “ Mandatemi libri, molti libri, perché la mia anima non muoia”, non chiedeva fuoco per scaldarsi o cibo, ma libri cioè orizzonti, cioè scalinate per salire la vetta dello spirito e del cuore…….perchè l’agonia fisica, biologica, naturale di un corpo, per fame, sete o freddo, dura poco, molto poco, ma l’agonia di un’anima insoddisfatta dura tutta la vita..
Un invito a leggere dunque, affinchè “ciascuno”, nel cuore della “propria notte”, possa dire di aver dato senso alla propria esistenza!
Prof.ssa Rosa Faragi