Da “La città tutta per lui” di I. Calvino in Marcovaldo –Einaudi
Lettura ferragostana a cura di G. Maggio
..E così a furia di riempire treni e ingorgare autostrade, al 15 del mese (di agosto) se ne erano andati proprio tutti. Tranne uno. Marcovaldo era l’unico abitante a non lasciare la città. Uscì a camminare per il centro, la mattina. S’aprivano larghe e interminabili le vie, vuote di macchine e deserte…Per tutto l’anno Marcovaldo aveva sognato di poter usare le strade come strade, cioè camminandoci in mezzo: ora poteva farlo…..Così dimenticando la funzione dei marciapiedi e delle strisce bianche, Marcovaldo percorreva le vie con zig-zag da farfalla…La macchina con un gran gnaulio frenò…I giovanotti erano armati di strani arnesi. – Finalmente l’abbiamo trovato!….l’unico abitante rimasto in città il giorno di ferragosto. Mi scusi, signore, vuol dire le sue impressioni ai telespettatori? ….Insomma gli fecero l’intervista…..
Tutta la piazza era sottosopra…-Eccola , è arrivata-…..da una fuoriserie scoperta, scese una stella del cinema. -Sotto, ragazzi, possiamo cominciare la ripresa della fontana! Il regista del “teleservizio” Follie di Ferragosto cominciò a dar ordini per riprendere il tuffo della famosa diva nella principale fontana cittadina. Al manovale Marcovaldo avevano dato di spostare per la piazza un padellone di riflettore dal pesante piedistallo….Agli occhi di Marcovaldo, accecato e stordito, la città di tutti i giorni aveva ripreso il posto di quella intravista solo per un momento….