VIAGGIATORI STRANIERI IN SICILIA
( Daniela Crispo)
CARLO CASTONE DELLA TORRE DI REZZONICO
( parte sesta)
La notte del 12 al 13 settembre salii sul monte detto Pellegrino in lettica, e vi giunsi prima dell’alba. Ad ogni rivolta di strada i buoni letticarj usavano ripetere un pio intercalare: “ E chi va per la via, evviva santa Rosalia”, e con ciò credevano d’essere immuni da ogni pericolo di smucciar loro i piedi e si riconfortavano nella fatica di sì rapida salita, ed io godeva con loro di ripetere il venerabile nome. Andai primieramente per un disastrosissimo colle alla sua statua colossale, che, locata sopra un portico assai capace domina il soggetto mare e da lontano si discerne dai devoti marinaj, che qual nume tutelare la invocano nell’alto mare.
La vista da quello scoglio elevato è bellissima ed estesa, e vidi nascere il sole. Ritornai alla chiesa e visitai ogni angolo del romito e solitario recesso. Una grotta capacissima e quasi simile all’ingresso del Devil’sarch di Derbyshire è scavata in quei macigni e forma un ricettacolo amplissimo e sospende un fornice meraviglioso ed elevato oltre 60 piedi sul capo..….. Certo il luogo parvemi oltre ogni credere acconcio a solitarie meditazioni, a vita penitente, a fuga d’umano consorzio… Sotto l’altare giace la statua della Santa , e nessuna fin’ora m’è accaduto di vederne più formosa e tenera e meglio atteggiata…..Una ricca veste di tocca* d’oro, aspra di molte gemme, la ricopre, ardono più lampade intorno, e una doppia cancellata la difende da’ profani, che appena possono rimirarla fra quei molteplici trafori.
*lega d’oro ed altri metalli