Lavinia Scolari recensisce Pilipintò, Racconti da bagno per siciliani e non” di Carlo Barbieri, Zerounoundici, Milano.

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Quattro mila copie in cinque mesi, questa volta i numeri premiano la qualità e il piacere di una lettura irriverente e simpatica: “Pilipintò, Racconti da bagno per siciliani e non” di Carlo Barbieri, edito dalla casa editrice Zerounoundici di Stefania Lovati, è stata una rivelazione. L’idea è quella già sperimentata dalla rivista “Toilet”, ma nuova per una raccolta autonoma e compiuta di racconti umoristici originali e gaudenti: ogni storia, infatti, ha un “tempo durata” di lettura segnalato a inizio narrazione, che la rende adeguata anche per l’intimità delle nostre “sale da bagno”. Ma sarebbe riduttivo pensare a Pilipintò come una lettura occasionale da toilette. Si tratta di un caleidoscopio di maschere, caratteri, racconti fantastici e realistici, dove la “sicilianità” è raccontata ed espressa in modo graffiante e sorridente, senza patetismi o stereotipi grotteschi, ma con una verve nuova e appassionante.

 

Ho sempre pensato che il segreto per scrivere una bella storia, (dove all’aggettivo "bella" potete sostituire a piacimento intrigante, divertente, sorprendente, geniale, piacevole, simpatica, toccante, originale, unica) fosse quello di seguire un’intuizione. L’intuizione è l’anima delle storie, e, ancor più che dei romanzi, dei racconti e delle novelle. Ebbene, i racconti di Pilipintò sono tutti l’evoluzione narrativa di intuizioni, ognuno di essi è sorprendente, divertente, inatteso e forse anche "scorretto". In ogni racconto l’autore ammicca, irride, stravolge le regole e rovescia gli stereotipi, oppure li porta all’eccesso in un susseguirsi di personaggi animatissimi, vivi, urlanti, di invenzioni e di dimensioni fantastiche, che partono dalla Sicilia e dal modo in cui è vista da fuori e da dentro, per poi sbilanciarsi, deformala, caricarla, addolcirne i tratti, ma molto più spesso acuirli. Si sorride, si ride perfino: "La Ronda" e "il conferenziere" sono due perle di comicità, o forse di umorismo; ti lasciano il sorriso affianco a una ruga di perplessità, perché raccontano ridendo e scherzando un frammento del nostro reale, quello che da Siciliana vivo, sperimento, amo e a volte biasimo.

Barbieri Non teme di confrontarsi con grandi modelli, di giocare con il Montalbano di Camilleri e di porsi in rapporto umoristico-competitivo con lui e con il suo commissario più celebre, di storpiare nomi che fanno riferimento a realtà vicine, anche troppo vicine.

Per concludere, parola all’autore, che nella quarta di copertina si presenta così, dicendo tutto sulla sua personalità, di certo fuori dagli schemi, come i suoi racconti:

“Carlo Barbieri è nato.

È chimico, marketer pentito e ha vissuto a Palermo, Teheran, Il Cairo.

Ora si è calmato e fa avanti e indietro fra Palermo e Roma senza riuscire a decidersi perché, come molti Palermitani, ha Palermo nel cuore, ma…”

Questa raccolta è stata una folgorante lettura, leggera e pensosa allo stesso tempo, un’opera che consiglio vivacemente.

2 pensieri riguardo “Lavinia Scolari recensisce Pilipintò, Racconti da bagno per siciliani e non” di Carlo Barbieri, Zerounoundici, Milano.

  • 10 luglio 2011 in 09:47
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    La lettura da toilette è un genere sottovalutato. Sono sempre stato convinto che la fortuna de “la settimana enigmistica” più che dagli enigmi di Bartezzaghi dipenda dagli aneddoti brevi, ideali in momenti in cui una storia deve evolversi e compiersi in tempi assolutamente brevi. Conosco toilet e, conto di seguire a breve il consiglio dell’autrice, comprando questo libro.
    Per i cultori segnalo il sito http://www.iltronodeire.com, che offre senza troppe pretese, voti e recensioni sui “troni” pubblici di Palermo e dintorni.

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