Tramonto del libro? II parte
( Tommaso Aiello)
Edizione Cinquecentina(1520),foto di T.Aiello
Biblioteca Comunale di Partinico
Da un’altra invenzione, l’informatica, in grado di permettere a costi molto più bassi la composizione,la revisione editoriale e la distribuzione di un libro senza passare per alcuna fase di materializzazione fisica. Per leggerlo basta richiamarlo dalle viscere di un computer,dopo averlo scaricato attraverso Internet da un qualche sito. Col vantaggio che se il ruolo del maggiordomo in un giallo non ci piace possiamo tentare di modificarlo. Difficilmente rinunceremo,però,al sottile piacere di accarezzare la pagina di un libro e alla libertà di gustarla senza l’intermediazione di apparecchiature spesso dispettose.Più della metà degli italiani continuano a non leggere libri,eppure grazie alle vendite di milioni di copie di romanzi e perfino di testi di poesie allegate ai giornali le case degli italiani hanno cambiato il loro arredamento:si sono da tempo affollate di libri. Tanti libri. C’è da augurarsi che questa moda trascini il cittadino italiano alla media dei consumi editoriali di qualsiasi paese europeo. Il libro è conoscenza, viaggio,esplorazione e detto rozzamente è anche un’arma per fare carriera. Sì,una competenza che vale come dei normali studi accademici oppure come la capacità di stare in ufficio un certo numero di ore. D’altra parte un capo azienda come un finanziere,un eccellente avvocato d’affari come un chirurgo di grido devono fare tutti i conti con una dimensione del loro lavoro che non si ferma all’oggi,che guarda avanti,lontanissimo.
Il libro,dal romanzo alla poesia fino al saggio,è un mezzo perfetto per questa esplorazione che poi,una volta assorbita,si traduce in un prezioso metodo di lavoro:avere una visione delle cose di largo respiro,non ristretta al proprio piccolo ambito,e immaginare ciò che viene dopo l’oggi. Perchè soltanto chi guarda avanti ha la capacità di potere essere un leader. In quanto strumento di formazione,il libro è prezioso anche per avere una coscienza civica,per esercitare al meglio i nostri diritti e doveri di cittadini,per non essere abbandonati a decisioni prese in “altre sedi”,dove la nostra voce conta poco. In questo senso il libro è un autentico antidoto:contro l’indifferenza,il cinismo, il qualunquismo,la pura retorica delle parole e delle immagini. Il libro è l’autodifesa dalla valanga di flash che tutti i giorni illuminano le nostre esistenze. In un libro interessantissimo,Fuga da Bisanzio, Iosif Brodskij ha scritto:Una società che trascura di leggere,rischia di scivolare a quel livello di eloquio al quale diventa facile preda di un demagogo o di un tiranno. E’ una frase attraverso la quale si potrebbero rileggere intere,drammatiche pagine della storia moderna dell’umanità. Magari collegando l’analisi di Brodskij a una semplice,antica sentenza di Francesco Bacone,che forse dovrebbe essere scolpita in quelle librerie delle nostre case improvvisamente stracolme di meravigliosi volumi di letteratura e di poesia:<<La lettura fa l’uomo completo>>. Ancora oggi dobbiamo pensare al piacere della lettura,perché leggere è come viaggiare,secondando l’Ulisse che è in noi. Una ricerca senza fine che non ha bisogno di approdare a nessuna Itaca.Di solito la sera ci mettiamo a guardare la televisione senza avere un’idea precisa di quali programmi,i vari canali,trasmettono. Ci sono sere,molte,moltissime ormai,in cui,ne siamo coscienti,non c’è nulla che valga la pena di essere visto. Ecco,quella è una serata che possiamo agevolmente dedicare alla lettura.
Edizione cinquecentina ,foto T.Aiello
Biblioteca Comunale di Partinico
Doppia pagina interna incisa a mano su lastra
di rame e stampata nel 1725 in occasione del
Concilium Romanum.Foto di T.Aiello per gentile
concessione della Biblioteca di Partinico.