VIAGGIATORI STRANIERI IN SICILIA
( Daniela Crispo)
CARLO CASTONE DELLA TORRE DI REZZONICO
( parte quarta)
Il giorno 19 ( agosto 1793) andai alla Bagaria col duca di Cannizzaro , pretore, il principe di Gramonte , e il duca Calvello. Il pretore guidava quattro suoi cavalli col postiglione in un carrettino scoperto, e si fecero 12 miglia in poco più di un’ora. La strada è bella e sempre rallegrata da larghe opunzie e da fioriti aloe, che qui formano le siepi e da noi crescono nelle gelose stufe dei giardini. I fichi d’India sono dilicati, dolci e nutritivi, e il basso popolo ne consuma gran quantità quando è caro il pane, il che non dovrebbe mai accadere in questo antico granaio d’Italia; e pure non ha guari mancavano i doni della lavorata Cerere a questi suoi diletti popoli, e il nume del principe di Caramanico, non quello della sognata dea, gli sottrasse alla carestia
Villa Palagonia
…Aveva di già lette molte descrizioni della fantastica villa del principe di Palagonia, che posseggo in disegni che divengon ora preziosi……….Essendosi spogliato il viale di moltissimi gruppi e busti e vasi con dispiacere …Imperocchè la singolarità di quelle capricciose immagini meritava pure che si conservassero, qual unico monumento di delirante fantasia. Molto ancora vi rimane però su’ fianchi dell’abitazione, e sembravamo il castello di Circe o di qualche fata, che di lemuri, di larve, di farfarelli popolano loggie e tetti ed archi e viali, godesse atterrire, deludere, affascinare i pellegrini con istrani ludibrj infernali ed apparenze grottesche d’uomini , d’animali e di mostri insieme accoppiati e misti.
Qui vedi sovra un sol corpo annestate più teste umane e ferine, ciclopi non solo triocoli, ma sestocoli, orecchie d’asino …….demoni che suonano violoni….gerioni e pagodi indiani più mostruosi di Shiva, Vischau….L’esecuzione però di tante scolture è pessima e rozzissima.