GLOSSARIO DELLA BIANCHERIA INTIMA
( Raffaello Piraino)
Tra il 1900 e il 1914 sorse la moda delle calze a giorno, generalmente in pizzo lavorato con i disegni più vari, dai motivi floreali ad altri più allusivi e impiegando soprattutto seta e cotone. Particolarmente raffinate furono considerate le calze di maglia semplice, ricamate a mano o a macchina. Con lo sviluppo dell’industria della maglia, dopo il 1920 si imposero le calze di seta e si affermò il colore carnicino. Alla fine degli anni ’20 del ’900 si iniziò ad utilizzare in maglieria il rayon o seta sintetica e, nel 1938 nacquero le calze di nylon. Durante la seconda guerra mondiale, per via delle restrizioni belliche le calze lasciarono spazio alla produzione di paracaduti, e le donne misero in atto uno straordinario sotterfugio: per simulare le calze si disegnarono con la matita scura la riga posteriore della cucitura dalla caviglia alla coscia. Quando le calze di nylon furono rimesse in vendita, in soli quattro giorni sbancarono: le americane ne acquistarono 4 milioni di paia. Un successo che non è andato mai in crisi. Dal 1955 in poi, il progresso nella tecnologia dei telai permise di sopprimere la cucitura. Negli anni Sessanta l’industria delle calze venne rivoluzionata dal collant che sarà molto migliorato negli anni Settanta soprattutto per quanto riguardava la finezza e la trasparenza. Negli anni Ottanta il ritorno della biancheria preziosa e seduttiva riabilitò le calze e anche il collant seguì la medesima tendenza arricchendosi di ricami e di strass.. Nell’ultimo ventennio del 1900 le calze di seta sintetica sono state sostituite con quelle realizzate con filati sintetici.
Tipologie di calze presenti nella Collezione Piraino