Il fascino di un viaggio che non dimenticheremo mai
(Daniela Scimeca )
Il viaggio è da sempre avventura entusiasmante, esperienza che rende attivi, pronti a ogni tipo di esperienza, contatto con nuove realtà. Si viaggia in treno, in nave, attraverso spazio e tempo, con la mente persino con internet! Nonostante le nuove tecnologie però viaggi affascinanti si possono fare ancora sbirciando tra gli scaffali di una biblioteca, attraverso i libri e la letteratura. La lettura è un viaggio verso i limiti infiniti della conoscenza e l’avventura che si cela dentro un testo da leggere è sempre un’incognita piacevole da assaporare. Ad esempio chi potrebbe mai superare in originalità ed intenti il viaggio di Dante?
Dante affronta questa avventura e si affida a più livelli di significato che intrecciati ci danno le tante chiavi di lettura oggetto infinito di discussione per i critici. Il suo viaggio assume toni realistici grazie alla descrizione del paesaggio che diventa espressione del suo stato d’animo e metafora delle difficoltà da superare per la purificazione dell’anima e l’ascesa a Dio; così la «selva selvaggia e aspra e forte» si contrappone alla «foresta spessa e viva»; e il fiume Acheronte che scorre per tutto l’inferno assume aspetti diversi lungo i cerchi: dalle acque melmose solcate dalla barca di Caronte alla tetra palude stigma, all’impetuoso e rosseggiante Flegetonte, al ghiacciato lago Cocito.
Il suo rappresenta un cammino d’espiazione dell’uomo lungo il quale viene descritto il male in tutte le due forme al fine di capirne il senso, coglierne il significato più profondo per renderlo parte di un disegno più ampio che si realizza nella visione cristiana: si rappresenta in sostanza una purificazione soggettiva e individuale che si specchia in una redenzione universale, promessa di rigenerazione che, attraverso il destino di un unico uomo, si trasmette all’intera umanità.
Dante alla fine del viaggio riesce a vedere il sommo bene pervenendo alla felicità. Egli è un uomo nuovo che ha trovato la serenità interiore, ma non gli basta, sente il dovere di rendere pubblico il suo percorso al fine di rigenerare il mondo attraverso la narrazione in versi.
La lettura della Commedia si configura come percorso di riflessione profonda, di purificazione della mente, un viaggio dell’intera sensibilità cristiana attraverso i propri errori, i fallimenti, le debolezze e la crisi dei più antichi valori cristiani, ma anche un viaggio attraverso l’esperienza della vita di ognuno di noi, con le sue tappe, le circostanze, le persone, gli eventi che la rendono unica, un viaggio dentro noi stessi, dentro gli antri più reconditi della nostra coscienza. Un tale viaggio non ha tempo, né spazio; può esser compiuto da chiunque in qualunque tempo: ecco la grandezza dell’impianto letterario di Dante. Ed allora permettiamo pure alla nostra mente di ripercorrere i tre regni, lasciamoci trasportare e guidare in questo mondo affascinante tra cerchi infernali e cieli paradisiaci, abbandoniamoci ai versi danteschi, sussultiamo pure davanti Caronte o Pluto, commuoviamoci davanti a Paolo e Francesca; Piccarda o Beatrice, stupiamoci davanti alla grandezza di tale opera; sarà un modo nuovo e originale per conoscere meglio noi stessi!