L’UOMO DI FRONTE ALLA NATURA
(Gabriella Maggio)
La situazione giapponese è allarmante. Ma l’orgoglio e la forza d’animo tradizionali dei nipponici reggono. I notiziari sono abbastanza dettagliati e costantemente ci aggiornano su ciò che è accaduto, perchè viene via via ricostruito, e ciò che è minacciato dalla Natura e dai manufatti umani, cioè le centrali nucleari, in particolare quella di Fukushima. Non sono mancante le testimonianze dirette di testimoni. Due forze infatti si combinano in maniera inestricabile ed interagiscono insieme: le forze naturali e le forze costruite dall’uomo. In questo momento non so quale delle due sia più distruttiva. Le parole servono a poco se non esprimono un pensiero. Intanto le parole possono esprimere la più sincera solidarietà per un popolo duramente provato; possono anche far da tramite a realizzare attività concrete di solidarietà.
Poi possono esprimere un’opinione sul nostro operato, sulla costruzione di “ordigni” pericolosi, sull’importanza e la scelta delle fonti energetiche, sulla sete di guadagni, sulla fiducia sconfinata nelle capacità umane, anche quando gli effetti delle nostre costruzioni non sono del tutto noti. Quindi non sono inutili le parole. La parola può avere la forza di cambiare le scelte, di rovesciare le decisioni, di rendere concreti i rischi del nucleare. Parliamo, esprimiamoci liberamente, dichiariamo le nostre paure. I danni nelle centrali nucleari non sono soltanto locali, cioè non riguardano soltanto il Giappone , che alcuni possono considerare molto molto lontano, ma ci riguardano tutti. Né mi pare efficace la considerazione che in Italia potremmo costruire, anzi si vorrebbero costruire , centrali nucleari ben più sicure, perché più tecnologicamente avanzate di quelle giapponesi. Anche quelle giapponesi sono state progettate e dimensionate per resistere alle catastrofi, che purtroppo quella attuale ha superato. Chi o che cosa può veramente opporsi e vincere le forze naturali ? La nostra risposta potrebbe essere la convivenza e l’accettazione del rapporto di forza impari tra l’uomo e la natura?