Poeti e scrittori arabo-siculi in età normanna ( Seconda parte)

(Tommaso Aiello)

Ibn Hamdis è il più grande di tutti,forse perché la lunga vita e la molteplicità delle esperienze di esilio gli consentirono di affinare la sua arte, di Palermo scrisse: <<Città grandissima,bellissima! Arce tra le roccaforti e perla tra le costellazioni, neanche tutta la nerezza dei Rumì può toglierti il tuo magico splendore di rosa>> e della sua Noto: <<Oh,custodisca Iddio una casa in Noto e fluiscano su di lei le rigogliose nuvole! Ogni ora, io me la raffiguro nel pensiero, e verso per gocce di scorrenti lacrime>>. E della Sicilia araba:<<Un paese cui la colomba prestò il suo collare e il pavone vestì del manto screziato delle sue penne la terra ove germoglia la pianta dell’onore ove nelle sedi dell’amore,il profumo del suolo imbalsama anche l’aria:bella quella terra popolata e colta,belle di lei anche le tracce e le rovine>>.

E il finale,accorato appello:<<Cara patria! Se vi vien meno l’aria di lei i vostri affetti andran dispersi per la terra i paesi degli altri non sono il vostro paese la cui sola vicinanza nutriva il vostro spirito. Può una terra altrui tenere luogo della nostra?Amico, che ho congiunto a me di strettissimo affetto come la seconda pioggia primaverile è legata alla prima tienti stretto alla patria,il tuo diletto paese e guardati mai dal provare il sapore dell’esilio>>.

Abd-Ar-Rahman il trapanese, invece, è un gaudente e un edonista: il suo inno alla bellezza dedicato alla Favara di Maredolce, uno dei luoghi regali di Palermo, è un piccolo classico.

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Castello di Favara-Maredolce,Palermo-Stampa ottocentesca,proprietà di Rosario La Duca.

 

Egli dice:<<Favara dal duplice lago,ogni desiderio in tè assommi:vista soave e spettacolo mirabile>>.E poi ancora:<<Dove i due laghi s’incontrano,ivi l’amore si accampa e sui tuoi canali pianta le tende>>.Gli stessi alberi sembrano partecipi di questo languore amoroso:<<Gli aranci superbi dell’isoletta sembrano fuoco ardente sui rami di smeraldo: Il limone sembra avere il pallore di un amante che ha passato tutta la notte dolendosi per l’angoscia della lontananza>>.E conclude con le palme, simbolo del potere reale: <<Palme dei due laghi di Palermo possiate essere abbeverate da continuo flusso di pioggia!Possiate godere sorte felice,e attingere ogni

desiderio e dormano sotto di voi le avverse vicende. Sicchè,prosperando,offriate riparo agli amanti sotto le sicure ombre vostre ove vige inviolato l’amore>>.

Riportiamo ancora questi bellissimi versi di Abu’l Hasan Ibn Abd-Ar-Rahman:

<<Godi degli aranci che hai colti,la loro presenza è presenza di felicità;benvenute le guaine dei rami,benvenute le stelle degli alberi!Si direbbe che il fuoco abbia piovuto oro puro,e la terra ne abbia foggiato sfere lucenti>>.

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