VIAGGIATORI STRANIERI IN SICILIA
(Daniela Crispo)
CARLO CASTONE DELLA TORRE DI REZZONICO
( parte prima)
Il 7 agosto 1793 il conte di Rezzonico, dotto comasco e instancabile viaggiatore, approda a Palermo, ma vi sbarca il giorno seguente, dopo che i servi hanno a lungo cercato un alloggio: “in una sì chiara città manca una buona locanda, perché vi mancano i forastieri”. Si tratta dell’albergo di madama Montagne, in via dei Tintori, nell’edificio a cantoniera della via Toledo (corso Vittorio Emanuele) l’unico in grado di offrire dignitoso alloggio a forestieri di rango. Curioso, comincia subito la visita della città. “ Egli è cosa soavissima, in un clima così caldo e in questi giorni del cocente agosto, il passeggiare sotto cocchi di perpetua verdura, fra cedri e limoni e fra mormoranti zampilli d’acque freschissime e taciti laghetti e statue e busti ed ombrosi recessi e comodissime essedre, ed ingannarvi l’ore in piacevoli compagnie. Perciò chiamerei “giardino di Armida” la deliziosa villa ( Villa Giulia) ora girata in bel tondo ed ora divisa in mille ajole e segreti viottoli…..Lo scultore Marabitti è tutto manierato e invece dei grecanici modelli cerca imitare le studiate contorsioni e gli svolazzi e le trite pieghe del Bernini, che in Roma istessa oggidì si detestano da’ buoni conoscitori ; maneggia però bene lo scalpello e con migliori principj sarebbe divenuto artefice non volgare. La fonte di Palermo ( la fontana del genio di Palermo) è composta senza riposo, e tutto vi è affastellato- lapidi, medaglioni, aquile, serpi e cani, emblemi della città – sovra lo scoglio che dovrebbe più assorgere per dominare la grand’aja”.