L’EFFETTO SERRA
(Natale Caronia)
Jean-Baptiste Fourier nel 1824, studiando la trasmissione del calore tra i corpi, intuì l’effetto serra, rilevando che il calore riflesso dalla superficie terrestre nello spazio è minore di quello ricevuto dall’irradiazione solare, causa l’interferenza dell’atmosfera terrestre.
Lo svedese Arrenius nel 1896 calcolò che il raddoppio della percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre a causa dell’industrializzazione avrebbe comportato l’aumento di 4,1°C sulla terra e di 3,3°C nel mare.
Tuttavia non esiste una correlazione lineare tra aumenti di anidride carbonica atmosferica e variazioni climatiche, vi sono ancora aspetti da chiarire.
I raggi solari sono una delle radiazioni elettromagnetiche prodotte dal sole che, raggiunta la terra, si trasformano in radiazioni termiche, in parte assorbite dalla terra stessa, in parte riproiettate nello spazio per effetto riflettente. In tale trasformazione avviene una perdita di energia che si trasforma in riduzione della lunghezza d’onda della radiazione stessa, per cui le onde termiche prodotte (calore) vengono trattenute dall’atmosfera. La riflessione dipende sia dal tipo di superficie terrestre che riceve i raggi solari, essendo maggiore la riflessione di un campo innevato (90%) e minore per una superficie alberata, tipo una foresta (10%) che trattiene maggiormente il calore, sia dipendente dalla composizione dell’atmosfera. Azoto, ossigeno ed argon non hanno alcuna interferenza sulla irradiazione, l’ anidride carbonica, vapore acqueo, metano, ossidi d’azoto sono responsabili del cosiddetto effetto serra definibile, pertanto, come la capacità della terra di trattenere il calore solare.
All’effetto serra, generato dalle attività produttive umane, si imputa l’aumento della temperatura terrestre, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari.
Ma senza l’effetto serra la vita non sarebbe possibile sul nostro pianeta perché l’atmosfera tempera, ammortizzando, i fenomeni termici altrimenti incompatibili con la vita come oggi la viviamo.
E’ stato calcolato che la terra avrebbe una temperatura media di –18°, nettamente al di sotto del punto di congelamento dell’acqua, se non fosse per l’effetto serra che dà un valore effettivo medio di +14°, determinando il riequilibrio del clima.
Come la luna, priva di atmosfera e di vita, in cui esistono enormi sbalzi di temperatura tra la parte irradiata dal sole e la parte in ombra.
I gas serra sono classificabili in naturali, come il vapore acqueo, anidride carbonica, metano, ozono e ossido d’azoto a cui si sommano quelli di produzione umana come anidride carbonica, metano, ossido d’azoto, perfluorocarburi, idrofluorocarburi ed esafluoruro di zolfo.
L’utilizzazione massiva dei combustibili fossili, sin dalla rivoluzione industriale, ha incrementato enormemente la percentuale di anidride carbonica atmosferica, a cui hanno anche contribuito i composti fluorurati, utilizzati come refrigeranti, determinando l’attuale aumento di temperatura del pianeta e la riduzione dello scudo protettivo di ozono stratosferico contro i raggi ultravioletti. L’aumentato effetto serra opera uno squilibrio e l’ aumento delle temperature comporta perturbazioni, piogge, venti, correnti oceaniche, rapide variazioni dei campi di alta e bassa pressione e rapide variazioni del sistema climatico.
La terra non riesce a metabolizzare l’anidride carbonica (vita media un secolo) con la stessa velocità con cui l’uomo la produce, mentre l’assorbimento da parte delle piante e del mare (alghe) è un lento processo biologico. Lo squilibrio tra produzione e metabolizzazione di anidride carbonica determina il suo accumulo atmosferico e la marcata accentuazione dell’effetto serra.