Il salottino culturale
(Carmelo Fucarino)
Artemisia, Giuditta che decapita Oloferne. Museo Capodimonte di Napoli
Mancava soltanto il caminetto acceso e la fiamma che tremolava baluginando a dare la sensazione del calore. In effetti il calore non mancava in questa saletta della Artem Galleria di via Noto, che Maria Di Francesco, Presidente dell’Associazione VOLO in collaborazione con Daniela Brignone,
Presidente Assocultura, hanno voluto come location degli “Scrittori in mostra”, presentati da Gabriella Maggio, alla sua prima prova in questa sua funzione di provocatrice di risposte. Il centro è accogliente e stimolatore come la colta e raffinata art director Esmeralda Magistrelli, e conferisce intimità all’incontro di amici, che vogliono intrattenersi su spunti culturali. Forse nuoce e distrae l’esposizione da vetrina addirittura in due lati della saletta, che nell’occasione si è rivelata troppo piccola per le presenze, tanto che molti si sono attardati nella sala di ingresso o nella strada, disturbando con il loro continuo chiacchiericcio.
La serata comunque è pienamente riuscita, Gabriella ha provocato risposte e delucidazioni dalla prima scrittrice “in mostra” che ha inaugurato questo spazio, Leda Melluso con il suo primo romanzo La ragazza dal volto d’ambra, editrice PIEMME, già noto ai soci Lions per la presentazione all’Hotel Excelsior a cura del prof. Pasquale Hamel. Dalle domande si è a poco a poco sviluppato il piano del romanzo, i temi portanti, i motivi nodali, le vicende straordinarie di questa fanciulla immersa nello splendore esotico della corte dello stupor mundi. Così si è dipanata l’eccezionale e incredibile storia di amore, piena di fascino e di languori, in una corte in cui non manca neppure il pizzico di mistery, tanto orrido e molta passione. L’amore, ingrediente indispensabile in una storia e “molla dell’azione”, secondo l’autrice, ha marcato l’eroicità della protagonista, donna ribelle e femminista ante litteram, in una società in cui essa era semplicemente oggetto di desiderio. Questo basti per sollecitare la curiosità dei lettori sui tanti temi che si intrecciano nella vicenda.
Gli ascoltatori, con l’accorta e sapiente guida dell’interrogante, sono potuti entrare nei meccanismi della narrazione, nelle motivazioni della scelta storica, nella tecnica e nell’esito linguistico, anche dalla lettura di alcuni passi dalla viva voce dell’autrice. Gli interventi dei partecipanti hanno dato occasione di ulteriori approfondimenti e delucidazioni da parte dell’autrice, anche sul tema della scrittura al femminile. Complimenti a Gabriella che ha saputo orientare e provocare il discorso sulle questioni che si pone un pubblico che non ha letto ancora il libro, grave handicap di ogni presentazione libraria.
È stata una serata tutta al femminile, in una galleria il cui logo Artem credo che alluda alla tragica “femminista” Artemisia Gentileschi che così testimoniò al processo l’orrendo stupro:
“Serrò la camera a chiave e dopo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una ma-no sul petto, mi mise un ginocchio fra le cosce ch’io non potessi serrarle et alzatomi li panni, che ci fece grandissima fatiga per alzarmeli, mi mise una mano con un fazzoletto alla gola et alla bocca acciò non gridassi e le mani quali prima mi teneva con l’altra mano mi le lasciò, ha-vendo esso prima messo tutti doi li ginocchi tra le mie gambe et appuntendomi il membro alla natura cominciò a spingere e lo mise dentro. E li sgraffignai il viso e li strappai li capelli et a-vanti che lo mettesse dentro anco gli detti una stretta al membro che gli ne levai anco un pezzo di carne”.
[ripreso in Wikipedia da Eva Menzio (a cura di), Artemisia Gentileschi, Lettere precedute da Atti di un processo di stupro, Milano, 2004].
La serata non poteva chiudersi in un modo più tenero e romantico dei dolci accordi della cetra e la voce prima morbida e suadente a volte vibrante dell’eccezionale interprete Romina Copernico che ha strappato calorosi applausi con la sua commovente Ave Maria.
Tanti successi e prospero futuro a questo salottino con altre sorprese e altri fortunati incontri.