NEL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA

(Giuseppina Cuccio)

IL  PLEBISCITO IN SICILIA

Nell’ottobre  del 1860 in Sicilia si svolgono i plebisciti per votare l’annessione alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele. Narrare un fatto è ben altra cosa che descriverlo in un verbale di seggio elettorale.  Il narratore , infatti,  osserva e scrive  ricostruendo l’accaduto in maniera che ogni particolare abbia un significato e ne dia anche agli altri contigui.  Questa considerazione spinge a  leggere  nel “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa,  il cap.3 “Ottobre 1860” , a proposito dello svolgimento  del   plebiscito. Efficace e storicamente verosimile nella sua essenzialità la comunicazione dei risultati fatta dal sindaco di Donnafugata, Calogero Sedara “alla folla invisibile nelle tenebre “ : “Iscritti  515, votanti 512, sì 512, no 0”.  Segue l’asciutto commento dell’autore “Alle otto tutto era finito , e non rimase che l’oscurità come ogni altra sera, da sempre”. Tomasi, quindi, manifesta una certa incredulità sull’esito così compatto del voto;  indizio al lettore  del “No”  di don Ciccio Tumeo  mutatosi  misteriosamente in “Si”. In verità se si leggono i verbali dei seggi elettorali si nota una tendenza univoca a limitare, se non a  cancellare i “No”, che pure dovevano esserci  e numerosi.  Anche le modalità del voto erano state in qualche modo forzate verso il “Si”, se si considera che le schede del si e del no erano disposte su guantiere e che l’elettore doveva esprimere un voto  palese e non segreto , dopo orazioni vibranti di patriottismo pronunciate dai presidenti dei seggi. Ma, tornando al romanzo ed alle considerazioni dell’autore, sebbene con una forse inevitabile  riluttanza , la sua valutazione è favorevole al Sì , come del resto pensa il suo alter ego  Don Fabrizio :” molte persone… erano state esortate a votare in modo affermativo ( dal Principe, n.d.r.) …., non concepiva neppure come si potesse fare altrimenti: sia di fronte al fatto compiuto…così di fronte alla necessità storica , come anche in considerazione dei guai nei quali quelle umili persone sarebbero forse capitate quando il loro atteggiamento negativo fosse stato scoperto”.

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