Omaggio a Giorgione (nel quinto centenario della morte).
(Tommaso Aiello)
– seconda parte –
Giorgione –Tre filosofi -1504,Vienna.
Nei Tre filosofi,1504 circa, opera che si trova a Vienna, al Kunsthistorisches Museum ed è ritenuta uno dei dipinti più affascinanti e in qualche misura più misteriosi del Rinascimento, Giorgione raffigura tre personaggi,diversi per età,abbigliamento e caratteri somatici,sul limitare di un bosco.
Il più giovane fissa attentamente il paesaggio,come in attesa di una rivelazione,gli altri due discorrono fra loro confrontando le rispettive osservazioni. Le figure sono state interpretate come allegoria delle razze umane,delle filosofie o anche delle “tre età dell’uomo”;è stata avanzata anche un’ipotesi di lettura esoterica,con le figure di Mosè. Maometto e dell’Anticristo.
Il senso di sospensione,di ricerca,e alcuni dettagli iconografici hanno fatto pensare che i personaggi possano essere astronomi,o anche i Re Magi che assistono al primo comparire della stella. Vero capolavoro del tonalismo,il dipinto coglie in modo insuperabile le trasparenze dell’atmosfera,l’incanto del cielo e la densità della natura. L’opera si colloca nel momento delle grandi scoperte geografiche e mentre si cominciavano ad avvertire i sintomi del disagio religioso che porterà allo scisma protestante. I “filosofi” diventano così il simbolo di tre diversi stati d’animo,di momenti del viaggio interiore intrapreso da ogni uomo nelle varie età della vita.
Il segreto del mondo giorgionesco consisteva proprio in un’atmosfera poetica trepida e sospesa,che non poteva traformarsi in una visione placida e serena,in una rappresentazione di sensi felici,di un’umanità incorrotta e beata,non toccata dal peccato.