La schiena… la schiena!
(Carmelo Fucarino)
La pazienza ha un limite: dignità e rispetto umani sono valori assoluti. I cosiddetti barbari Ostrogoti, Visigoti, etc. erano uomini di cultura. Noi siamo tornati all’età della clava e della caverna, dei gestacci e degli urli nella foresta.
Due notizie odierne, ultime di una serie ormai quotidiana di oscena imbecillità.
Per varie coincidenze, superficialità o colpe istituzionali, in una città che ha la pretesa di essere civile, si allaga un sottopassaggio e muoiono tre cinesi. Sì, quelli dei miliardi di conterranei.
Il sindaco rifiuta il lutto cittadino. Il vescovo Gastone Simoni esecra e ammonisce: “La morte, nella sua dura imparzialità, mette a nudo i nostri pregiudizi, ricordandoci che tutti, pratesi di vecchia origine o di recente venuta, e immigrati anche cinesi, siamo tutti accomunati dalla stessa umanità”. Aveva detto: “Nel mio cuore trovano posto i tanti cinesi sfruttati negli stanzoni accanto alle nostre case come i problemi di tutti i cittadini”. (Fonte ANSA). Giustificazione del sindaco, negli ultimi decenni il lutto non è stato indetto in città “anche per altri fatti tragici”. Non ci si ferma neppure davanti alla morte, pur di accondiscendere agli istinti razzisti dei propri elettori.
Secondo pugno allo stomaco: Augusto Gavadi riflette su un indecente e incredibile commento giunto al sito www.diamounsegno.wordpress.com/2010/09/25/don_pino_puglisi_martire, sito per le adesioni alla richiesta di beatificazione di padre Puglisi. Testualmente (constatate de visu, se volete) un tale Paolo Sizzi: “Sì ma poi questi martiri teneteveli da bravi: non venite in Lombardia ad imporceli. Lombardia Libera”.
Mi chiedo. In quale mondo mi è toccato di vivere? Non me lo meritavo di vedere la degenerazione della razza umana, mentre si esalta il progresso scientifico. Dove è finito l’uomo, quello dotato di cuore e di ragione? E ci commuoviamo se un cane salva il suo padrone!
Siamo un’isola: non sarebbe il caso, a questo punto, di chiudere i nostri porti e porre delle dogane in difesa del nostro denaro e per le merci imposteci della Lombardia Libera?