Dal segno al colore.
(Giacomo Fanale)
Ancora una volta in mostra a Palermo le opere di Carla Horat al Loggiato di San Bartolomeo dal 10 settembre al 8 ottobre 2010. Le opere in mostra esprimono una ampia panoramica su un ventennio di esperienze artistiche dal 1984 al 2004 di Carla Horat . Opere che si impongono allo spettatore catturato dal tratto duro ,marcato, tagliente e delicato nel contempo, lo è nell’ incisione , lo è nella pittura. Il suo è un percorso per stadi , un percorso in continua evoluzione, manifestazione di una sensibilità estrema e complessa , e nel contempo una ricerca profonda di tracce, di radici antiche, una scommessa con se stessa, un continuo scoprirsi artista di grande spiritualità. Può sembrare casuale il suo tratto, tanto nell’incisione quanto nella pittura, ma è il risultato ultimo di un percorso significativo che dal puro segno si amplifica e si evolve al colore, è una visione macroscopica del segno, quella non percepita dall’occhio umano , il segno analizzato al microscopio, ingigantito diventa la trama di un disegno macroscopico quasi un universalità cosmica legata all’esistenza , fatta di punti, di nebulose , di tratti, di luce, un modo personale di trasferire la propria sfera sensoriale, filtro di un complesso sentire del travaglio universale che è dell’esistenza e dell’essere . Dove il colore prevarica, il segno si espande diventa preponderante sulla tela fino a traboccare, ed è la sensibilità dell’artista che lo rende partecipe della realtà visiva contestuale , alle volte difficile da decifrare, come molti segni della quotidianità che diamo per scontati , ma pur sempre segni contestualizzati di un trascendente , di un intimo sentire, di quel sentire che è suono , è musicalità di una consapevole intimità fatta di riflessioni, di silenzi, di poesia.
Presentazione di F.sco Gallo
Venerdi 10 settembre ore 19,00