NEL CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA
Progressiva emancipazione della donna nell’Italia Unita
di Giuseppina Cuccio
Francesco De Sanctis
Giuliano Amato sul “Sole 24 Ore” di domenica 8 agosto 2010, dimostra che c’è almeno una ragione per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia se si ricorda, per esempio, che il tasso di analfabetismo in Italia, al momento della proclamazione del Regno, superava il 70% e che le donne ne rappresentavano la parte più grande. L’estensione della legge Casati a tutte le regioni del Regno diffuse la conoscenza dell’alfabeto e del sistema metrico decimale, combattendo l’ignoranza. Resistenze di ogni genere non impedirono, scrive Amato. che l’istruzione si diffondesse, sebbene tra mille difficoltà, anche fra le donne tanto che “ il numero delle insegnanti di scuole pubbliche raddoppiasse fra il 1862 e il 1872, passando da poco più di 7.000 ad oltre 14.000, e che un ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis, pretendesse dalle scuole normali che preparavano le insegnanti lo stesso studio della grammatica e della storia con cui si formavano gli insegnanti maschi”. Senza l’unità cosa sarebbe successo ?