“Per Ignazio Bissoli”
(Impressioni e ricordi di Santo Grasso)
Caro Ignazio, come ti avevo promesso a Trapani, provo a descrivere – è la prima volta che scrivo di moda per cui chiedo scusa per eventuali mie inesattezze od altro ma bisogna mantenere la parola data – quanto ho provato a Trapani la sera del 18 aprile presso la Sala Perrera e sul filo della memoria le emozioni che ho vissuto nelle occasioni che ho avuto modo di condividere nel recente passato.
“E’ stata una ulteriore sorpresa la sfilata di moda , soltanto quattro vestiti, di Ignazio Bissoli a Trapani la sera del 18 aprile.
Di Ignazio abbiamo apprezzato nel tempo la sua voglia creativa quale desiderio manifesto di esondazione delle forme, la disarticolazione della materia prima in suggestioni plasmatiche molto intense, in tonalità tendenzialmente scure.
Una necessità di assoggettare la creazione dentro tinte forti con pulsioni centripete tese a proiettare il bisogno di essere e della appartenenza dell’artista, quasi un volere radicare nel corpo la tensione della materia fino a rendere visibile, in termini volutamente minimalisti, la persona, la sua fisicità.
Come tutti gli artisti che vivono delle e con le loro creazioni, Ignazio a Trapani ha lasciato cadere su quel breve tratto percorso dalle modelle un nuovo mondo, ha ribaltato il suo schema ideativo riuscendo a far levitare le forme, a renderle volatili, lievi in una corposità stavolta piegata al disegno ed ai particolari, come un gesto nello spazio che frantuma ma non imprigiona la materia fino a sollevarla come foglie ancora sensibili al mondo da cui hanno preso respiro.
Levità e libertà , una boccata d’aria e d’arte davvero piacevole in un ambiente che certamente non rendeva ragione né alla rappresentazione né all’artista ma che proprio per questo ha lasciato , a chi ne ha avuto voglia, il segno”.