Quell'odore particolare
(Carmelo Fucarino)
Mi segue nei ricordi della puerizia quell’odore particolare che emanavano i libri e quel mio primo innamoramento per la carta stampata, quei libricini della BUR, dalla copertina grigia e dalle pagine candide, volume unico 60 lire, doppio 120, i soli che i miei risparmi mi permettevano e che il paterno libraio sig. Rao mi concedeva a rate. E saltai di piè pari la narrativa per l’infanzia che aveva edizioni di lusso e feci i conti con le delizie di monsignor della Casa, di Parini, di Ariosto, ma anche il Dickens dei racconti e lo Stendhal e il Wilde e il Dostojevskij e tanti classici poco adatti ai miei dodici anni. Questa fu la mia educazione sentimentale, il mio apprendistato con le pagine scritte, la mia palestra di vita. Così navigai nei cieli del mondo, con poca spesa, ma con grande apertura alare, libero da confini e steccati, ma soprattutto dalle vie obbligate della propaganda culturale e mediatica.
A questa libertà mentale educai i miei giovani, alle scelte e alle responsabilità personali.
Nella “Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore” e nell’”Anno Internazionale del ravvicinamento delle culture” (2010), bandito dall’Unesco, a loro dedico un gioiello, che allora diedi ad imparare a memoria, ti ricordi Gigi?
Cui dono lepidum novum libellum
arida modo pumice expolitum?
Corneli, tibi: namque tu solebas
meas esse aliquid putare nugas.
Iam tum, cum ausus es unus Italorum
omne aevum tribus explicare cartis…
Doctis, Iuppiter, et laboriosis!
Quare habe tibi quidquid hoc libelli—
qualecumque, quod, o patrona virgo,
plus uno maneat perenne saeclo!
Nel giorno della festa di S. Giorgio, 23 aprile, – quando in Catalogna si festeggia con un libro e una rosa – e nel giorno della morte di Shakespeare, Cervantes e Garcilaso de la Vega, a parte le numerose iniziative dei librai palermitani, delle scuole e del Comune, la Biblioteca dell’ARS regala 500 volumi ai detenuti ed avvia l’indispensabile e meritorio progetto di digitalizzazione dei suoi testi.