Ai ragazzi e ai colleghi del mio caro corso A del “Garibaldi”
(Carmelo Fucarino)
Per accompagnare con i ricordi di una Germania allora vista dall’Est, la tristemente celebre DDR, il loro viaggio alla Berlin ricostruita e forse non riunita e a Dresden, le mie impressioni fotografiche e poetiche del 14 agosto 1978, con la speranza e l’augurio che altre città martoriate divise dall’odio dei muri o rase al suolo possano donare abrazos gratis (così oggi uno spot di giovani per le strade di Buenos Aires)
Bianche colombe dormienti
All’aerea porta di Brandeburgo
superba di alacri cavalli
grondavano sgomento
nel silenzio meridiano
le aiuole fiorite
del rosso dei fucili.
Bianche colombe dormienti
nella terra di nessuno
ridevano forte
delle mani tese all’uomo
che taglia il cuore con un muro.
E ti volgevi
all’Unter den Linden
brulicante indifferenza
ai tigli stormenti
segrete lacrime agli assenti.
E tu tremi
al leone che incede
nella processione di Babilonia,
ruggente alla porta di Mileto,
scintilla che crea
folgore che sublima,
e porti la spada e l’incendio
il sangue ambrosia
per secoli di follia.
Taglia il cielo
la baionetta che passa sul muro,
le finestre murate di bianco.
La gloria
Il nero mi angoscia
sospeso sui muri
alle porte della fossa di Dresda
e passa sul cuore
il fumo della distruzione.
Scendo fantasma immerso
nella vastità vaporante
di una sera di pioggia
ove incedono immagini d’ombre
dai muri anneriti
verso le macerie rimosse
del tuo olocausto
senza lodi e senza epopee.
E non mi accendono i tesori
di Raffaello Giorgione Tiziano
al ridondante maestoso Zwinger
tra la porta della corona
e il bagno delle ninfe,
ma tremo
foglia verde spaurita
dal turbine di bufera
davanti ai ruderi della Frauenkirche
nella squadrata ed alienante piazza
del nuovo mercato.
E nel deserto vermiglio
non discerno dal lupo l’agnello,
nel lutto che grava sul cuore.