Nel silenzio
(Gabriella Maggio)
Fiorite dalla luce del vento
sul limite dell’orizzonte concavo
nuvole bianche scivolano lente
Immobili cavalieri
assorti
lucenti nelle armature
stanno in cima agli alti nembi
Il balbettio di un gorgo salmastro
vela cupo il sogno
atterra il volo della mente leggera
I miraggi dileguano
Non raccontano di tempi lontani
di amori perfetti
trasparenti come pietre preziose
di corpi sapienti di desideri filtrati
fino alla quintessenza
Ma che cosa vogliono dirmi questi miraggi
Le interminabili parole della mia mente ?
Non riesco a raggiungere gli aerei castelli sopra le nuvole
Non apro le porte
Resto in questo vuoto di tempo
Mentre tu mi guardi silenzioso e distante
E tu sei qui in questo breve spazio del foglio
e dici parole più vere
di quando mi guardi negli occhi
e mi parli d’altri
E vuoi che dipani il groviglio
delle cose non dette
A volte negate
Non so comporre un gioco di pedine
sulla scacchiera gialla e nera
della facciata della chiesa
illuminata dal sole
L’osservo stupita
Ma preferisco l’aspro odore del bosso della siepe stentata
nell’angusto e buio giardinetto vicino
Mi siedo sulla pietra grigia del sedile
Rifletto senza meraviglia sulla sporcizia delle aiuole
Resti di cibo
sacchetti di patatine vuoti
foglie secche
La ghiaia è minuta scura ed appiccicosa
non scricchiola sotto i passi
dei rari passanti