Uno straordinario incipit per piccoli ma soprattutto per grandi
(Carmelo Fucarino)
Il piccolo principe (Le Petit Prince) di Antoine de Saint-Exupéry (1943), opera, si dice, per ragazzi, manifesto del senso della vita e del significato dell’amore e dell’amicizia. Tradotto in più di 180 lingue per oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo con 315 copertine diverse. Gli acquerelli naïf sono dello stesso autore. La sua vita felice trovò forse “Il prato in fondo al mare” (Stanislao Nievo1974) il 31 luglio 1944 a soli 44 anni nella sua ultima missione di pilota militare.
Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro sulle foreste primordiali, intitolato “Storie vissute della natura”, vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell’atto di inghiottire un animale. Eccovi la copia del disegno.
C’era scritto: “I boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono piu a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede”.
Meditai a lungo sulle avventure della jungla. E a mia volta riuscii a tracciare il mio primo disegno. Il mio disegno numero uno. Era cosi:
Mostrai il mio capolavoro alle persone grandi, domandando se il disegno li spaventava. Ma mi risposero: “Spaventare? Perché mai, uno dovrebbe essere spaventato da un cappello?” Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante. Affinché vedessero chiaramente che cos’era, disegnai l’interno del boa. Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi. Il mio disegno numero due si presentava cosi: