Per caso: ottava parte
(Racconto di Gabriella Maggio)
Non si vide più. Nessuno era in grado di dire da quanto tempo fosse sparito. I condomini se ne accorsero dal fatto che per molti giorni il faro restò acceso anche di giorno pieno e che le piante del cortile a poco a poco cominciarono a intristire, finché seccarono completamente. Poi due uomini ripulirono il cortile, portarono via le piante secche, il tavolo e la sedia; spensero il faro ed attaccarono un cartello di affittasi sui vetri della portineria. Alcuni condomini si chiesero che cosa fosse successo, ma nessuno, nemmeno il suo vicino, sapeva nulla. Sapevano soltanto il suo nome e cognome, Vittorio Draghinelli. Nessuno venne a cercarlo. Era scomparso nel nulla. L’interrato venne affittato ad un’agenzia assicurativa, gestita da due ragazze. Spesso uscivano nel cortile vuoto per fumare in fretta una sigaretta. Dopo alcuni mesi per caso vidi una foto su un foglio di giornale nel quale era avvolto il piatto di ceramica che avevo comprato in un mercatino. Il foglio era molto stropicciato e qua e là strappato, cercavo di ricordare quella faccia. L’articolo era breve diceva che per caso il giorno prima una telefonata anonima, e non rintracciabile, aveva avvertito la polizia che il cadavere di quell’uomo si trovava in una discarica abusiva alla periferia della città. Gli avevano sparato alle spalle. Non aveva documenti addosso, né era un pregiudicato. Agli inquirenti non sembrava identificabile al momento. Gli abiti erano anonimi, sciupati, privi di etichette e di segni che potessero contribuire ad una qualche identificazione. Però in una tasca del gilet che portava sulla camicia era stato trovato il biglietto vincente di una nuova lotteria, valeva ben 100.000 euro, su questo la vittima o chi sa chi aveva scritto a stampatello la parola “quadrante”. Poco distante dal cadavere era stata trovata una pistola calibro trentadue con la matricola cancellata. Priva di impronte. Anche questa non identificabile. Lo riconobbi, era Vittorio Draghinelli. O chi ? Nome di copertura? ( Fine)