MAY DAY per la cripta di S. Isidoro Agricola all’Albergheria
(Carmelo Fucarino)
ALL’ATTENZIONE DELLE AUTORITA’ CITTADINE
15 maggio 2005, isla de Taquile, provincia Puno, Perù, al centro del lago Titicaca.
Si officia uno strano rito: degli uomini mascherati danzano intorno ad un falò con buoi bardati e un aratro di legno. Poi si snoda nella piazza la processione di donne vestite a festa con colori smaglianti dietro la statuina di S. Isidro. Spettatore per caso di un arcano ed antichissimo rito propiziatorio, tra stregoneria e religiosità cristiana con danze arcaiche e canti misteriosi.
Ora so che S. Isidoro è patrono di Madrid, nella cui cattedrale è sepolto, e fu un semplice contadino, canonizzato assieme a S. Filippo Neri da papa Gregorio XV il 12 marzo 1622, si festeggia il 15 maggio, ha un altare nella Chiesa di S. Ignazio Martire all’Olivella, un culto a Bivona e a Giarre, so che a Villanova d’Asti si festeggia la prima domenica di settembre con la benedizione di una coppia di buoi bardati di paramenti con l’immagine del santo e con la declamazione di strambotti piemontesi.
La chiesa di S. Isidoro Agricola all’Albergheria, costruita nel 1643 da don Francesco Galasso, dal 18 maggio 1667 fu assegnata ai Lavoranti Fornai. Presenta un prospetto semplice ad intonaco ed è ad una sola navata, con due altari per lato, incorniciati da stucchi dorati. Prezioso e stupendo il dipinto dell’altare maggiore del 1730, opera di Guglielmo Borremans, che raffigura Gesù e Maria (sopra), ma anche l’urna del Cristo deposto per la processione del Venerdì Santo e altri dipinti di buona fattura. La Confraternita possiede i capitoli originali. La festa viene celebrata la domenica successiva alla Pasqua.
L’odierna Congregazione Laicale, detta “Gesù e Maria dei Panettieri”, come da antichi statuti la maggior parte delle Confraternite (Confraternita dei Miseremini in S. Matteo), ebbe come funzione primaria garantire ai membri la sepoltura. Fu costruita perciò sotto la navata centrale e il locale adiacente un’ampia cripta, ornata di stucchi e affreschi. L’ambiente principale rettangolare è collegato da breve corridoio con una piccola stanza, dove nelle tre pareti si trovano tre colatoi per la “mummificazione” e uno “sfiatatoio” con tubi di terracotta. Qui i cadaveri erano conservati per circa un anno chiusi da una lastra di ardesia. Nei loculi che ospitavano i corpi mummificati dei defunti che parenti e conoscenti andavano a visitare si trovano in buono stato i cuscini in pietra finemente lavorati. Recuperabili pure le preziose sette pitture parietali, due scheletri, ai lati dell’altare dove si celebravano le messe in suffragio delle anime, la morte a cavallo con la falce, le anime purganti, le anime purganti in preghiera, angelo con clessidra, Cristo risorto, immagine di anima e altra di uomo e donna che conversano.
La cripta, di rilevante valore storico-artistico, è in stato di estremo abbandono. Anticamente vi si accedeva da una botola, posta all’ingresso della navata, ma la nuova pavimentazione ha reso pericolosa l’entrata per il buco stretto e senza scala fissa. Inoltre è priva di illuminazione ed è coperta di sterro e materiale di risulta del restauro effettuato in seguito al terremoto del 1968.
Vi ha sede anche la Confraternita del Venerdì Santo in S. Isidoro Agricola. In atto vi è esposto il Presepe di Pane Artistico, i cui ventimila pezzi saranno distribuiti ai visitatori il 10 gennaio.
M. C. Di Natale, Le Confraternite dell’Arcidiocesi di Palermo, storia e arte, Ed. Oftes, Palermo 1993, riporta A. Mongitore (ms. sec. XVIII, BCP, QqE8, in V. Vadalà, Palermo…, 1987, p. 49): “L’Unione de’ lavoranti di forni di Palermo fondata sotto titolo di Gesù e Maria nella chiesa di San Pietro in Vincola de’ Fornari vicino la porta di S. Agata, entrata in dissesti colla confraternita de’ fornari in detta chiesa, si separò da essa chiesa, passò a questa di S. Isidoro”. L’atto è del notaio Pietro Giordano in data 18 maggio 1667: “II beneficiale di questa chiesa D. Girolamo Pavane dona e concede… a… Congiunti dell’Unione di Gesù Maria de’ lavoranti di fornari, col consenso degli altri fratelli a nome di detta Unione in perpetuo la detta chiesa di S. Isidoro, colla sua sacristia… Fu poi ristorata, e ampliata detta chiesa dalla stessa Unione da fondamenti nel 1704 e aperta a 23 maggio 1704 giorno di Pasqua, nel qual giorno celebrando la festa di Gesù e Maria. Nel 1721 nel mese di marzo fu questa Unione elevata al stato di Compagnia. Il frontespizio di questa chiesa riguarda l’oriente. Ha una sola porta… Ha cinque cappelle la maggiore in cui è il quadro di Gesù e Maria con nobilissima cornice dorata… Qui prima era il quadro di S. Isidoro, che fu levato dopo che ebbe la chiesa l’Unione de’ lavoranti… Nel fianco destro v’ha cappella del SS. Crocifisso e dopo quella di S. Isidoro. Nel fianco sinistro prima v’era la cappella di S. Antonio da Padova… ma oggi la prima cappella è di S. Gregorio, e dell’Anime del Purgatorio: e la seconda di San Francesco d’Assisi. La chiesa tutta è ornata di stucco: i scalini degli altari, e i zoccoli e pilastri che sono a fianchi del cappellone e cappelle son di marmo bigio”. I quadri di Gesù e Maria, quello di S. Isidoro e quello della Messa in suffragio delle anime purganti sono ben conservati nella chiesa.
Villabianca (Il Palermo d’oggigiorno, in BSLS a cura di G. Di Marzo, 1873, vol. III, p. 385): “Chiesa propria della maestranza delli fornari, che sotto il titolo di Gesù e Maria e sotto l’altro di S. Isidoro, che è il vero suo titolo più conosciuto, ha sede nel quartiere dell’Albergheria sopra la piazzetta di grascia”.