BACKSTAGE di Lions VespriMODA2009: le indossatrici
(di Gabriella Maggio)
Sono circa le dodici del 19 novembre 2009, le porte del Teatro al Massimo sono spalancate, gente indaffarata entra ed esce concentratissima su sé stessa, nessuno guarda l’altro. Entro tranquilla, cerco da sola il palcoscenico. Il regista si agita, cammina su e giù. Il tempo vola, il tempo vola! Dice. Di questo passo non andremo in scena neanche domani! Il palcoscenico è pieno di bellissime ragazze che, seguendo con attenta leggerezza la musica, agili percorrono la passerella, immaginando di indossare gli abiti degli stilisti, già appesi nel retropalco, ma severamente protetti da custodie impenetrabili.
Il mondo della moda è lì. Davanti a me. Per la prima volta non sto seguendo un programma televisivo né sto sfogliando una rivista. Ecco che l’emozione mi prende. Ma la tengo nascosta per non sciuparmi l’esperienza che oggi vivo. Come vivere questa giornata speciale, mi chiedo. Subito mi viene in mente di avvicinare stilisti e modelle, parlare con loro. Forse è questo il lato più bello di una sfilata di moda. Ben inteso, oltre gli abiti e la finalità benefica dell’evento. Comincio a guardarmi intorno. Mi avvicino ad una ragazza bruna, alta, con grandi occhi neri . E’ Sharon Costantino, diciassette anni, socia del neonato Leo club dei Vespri, oggi sarà modella per un giorno. Non è andata a scuola per indossare gli abiti della storica Sartoria Enza Cordaro. Le chiedo che cosa l’ha spinta ad essere indossatrice per un giorno. Mi risponde con sicurezza: ” Per un giorno voglio essere diversa, sentirmi “grande”, al centro dell’attenzione. Da tempo desideravo fare un’esperienza del genere, per scambiare idee con le coetanee, ricevere e dare consigli. Il retropalco è un buon luogo per socializzare, si stabilisce una solidarietà immediata, se ti manca qualcosa, trovi chi te la presta. Penso che mi piacerebbe ripetere l’esperienza, anche se un po’ mi intimidisce stare sotto gli sguardi del pubblico.”
Mentre mi siedo su una cassa per riposare qualche istante, mi viene incontro la bella Anita Sorano, indossatrice, attrice, presentatrice, fotomodella, protagonista di tanti eventi di moda. Volto noto anche ai non esperti. E inconfondibile, infatti, per l’espressività del viso e del corpo. Mi racconta che il mondo della moda l’ha affascinata sin da bambina, da quando cominciò a sentirne l’attrazione come “un istinto naturale” . “Ogni abito deve essere interpretato, non indossato” dice. Anche se ha già tante sfilate al suo attivo , oggi è emozionata, perché gli imprevisti non mancano mai. Questo non le impedisce, come vedo, di interagire positivamente col regista, con gli stilisti suggerendo soluzioni e risolvendo problemi, sollecitando la creatività di tutti. Ma non la ostacola neanche nella comunicazione con le modelle alla prima esperienza, coinvolgendole e rassicurandole.
Anche io oggi sarò modella per un giorno, mi sono lasciata coinvolgere ed affascinare. Mi tremano un po’ le gambe. Riuscirò a camminare con disinvoltura sul tappeto rosso? Qualcuna alle mie spalle nutre dei dubbi e teme che rovini il lavoro delle altre. Un po’ mi scoraggio. Ma cercherò di farcela!
Gabriella, in questo delizioso racconto rivive l’emozione di chi, come te, ha regalato al Club e a Palermo un evento artistico ricco e suggestivo.
Bravissima e grazie a te ed a tutti quelli che quella sera, emozionandosi, hanno suscitato la nostra emozione.