Quanti Colombi accolti da appestati…
(Carmelo Fucarino)
Cari amici, avete ragione, a parte che sono l’ultimo arrivato, scomodare filosofi e santi in giorni sacri al relax, dolce brezza marina sotto un ombrellone o frescura di campagna sotto un salice fremente, è chiedere troppo alla resistenza umana. Perciò cambio tema e insisto con una cosetta leggera e buone vacanze senza giornali e notiziari TV:
Quanti Colombi accolti da appestati
nella prigione lazzaretto
dell’inferno di Ellis Island
Nuovo Colombo anch’io
sono sbarcato
sulla spiaggia d’America
dopo i reiterati
solenni rifiuti.
Non mi accolse, come i miei avi,
la maestà che incute paura
della stellata
Signora della Libertà,
né lacrime e sangue
dell’orribile Ellis Island.
Una pallida sera
di fine maggio
dall’oblò dell’aereo
l’informe brulicante tappeto
di fiammelle impazzite,
splendore che abbaglia
di acuminati grattacieli.
E nei giorni dell’abbraccio
che uomo, che uomo!
Non il cowboy del mitico Far West
né sicuri detective
né boss di criminal stories,
ma l’uomo che conoscevo
fra i viali di via Libertà.
Il nero che sorride a labbra larghe
occhi lucidi di amore,
donna che s’attarda a mirare
vetrine di ori e diamanti
e vestiti di Armani e Versace
nella vociante onda della Fifth Avenue,
solo nuovo il suono
sincopato delle ambulanze
il lamento delle sirene
della NYC Police.
Che uomo! Che uomo!
Oh my friend, my same man
Of here and every where,
today and yesterday man,
l’uomo che piange e ride,
che porta il cane a far pipì
per il prato del Bryant Park,
che annaffia le sue aiuole
di garofani e petunie
lungo Madison Avenue.
Oh uomo!
eterno ed identico uomo!
Con un cuore che batte
palpiti di amore.
“Altri entreranno dai cancelli del ferry per andare dall’una all’altra riva,
Altri osserveranno la corsa della marea montante, Altri vedranno il naviglio di Manhattan a nord e
a occidente, e a sud e ad est le alture di Brooklyn, Altri vedranno le grandi e piccole isole.
Di qui a cinquant’anni, ancora altri le vedranno, attraversando il fiume, il sole alto per mezz ora,
Di qui a cent’anni, o a centinaia d’anni, altri staranno a guardare,
A godere il tramonto, il riversarsi della marea montante, il rifluire al mare della marea decrescente.”
tratto da “Sul ferry di Brooklyn.” di Walt Whitman